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 2011  aprile 12 Martedì calendario

Juan Rodriguez, 58 anni, e sua moglie Enedina Arias, 56. Di origini cubane, la Arias, otto anni fa, aveva lasciato il paese natìo e s’era trasferita a Cervinara (Avellino) assieme alla figlia maggiore, che poi aveva sposato il titolare del bar “Centrale” in piazza Trescine

Juan Rodriguez, 58 anni, e sua moglie Enedina Arias, 56. Di origini cubane, la Arias, otto anni fa, aveva lasciato il paese natìo e s’era trasferita a Cervinara (Avellino) assieme alla figlia maggiore, che poi aveva sposato il titolare del bar “Centrale” in piazza Trescine. Il consorte era rimasto a Cuba, ma ogni tanto volava in Italia per stare qualche mese con moglie e figlia. Lo aveva fatto anche lo scorso gennaio, ma il visto provvisorio gli sarebbe scaduto tra pochi giorni e voleva che la moglie tornasse a Cuba con lui. Lei, però, gli aveva risposto di no: ormai nel paesino campano aveva una vita e un lavoro (dava una mano nel bar del genero), tutti le volevano bene e poi non intendeva allontanarsi dalla figlia. L’altro pomeriggio, allora, il Rodriguez s’avvicinò in punta dei piedi alla Arias che dormiva nuda nel lettone e le strinse le mani attorno al collo finché non smise di respirare. Quindi strappò un cavo dal computer, l’altro capo l’attorcigliò alla trave che la consorte era solita usare per fare ginnastica, e si lasciò penzolare. Il figlio diciottenne, tornando a casa da scuola, bussò invano ai genitori e a un certo punto chiamò i vigili del fuoco, che sfondando la corpa trovarono un cadavere in camera da letto e uno in corridoio. Primo pomeriggio di martedì 12 aprile in un appartamento in via dei Monti a Cervinara, paese di diecimila abitanti a 32 chilometri da Avellino.