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 2011  aprile 12 Martedì calendario

«LE FESTE NEI CASTELLI CON GLI IMPORTANTISSIMI. C’È CHI DAVA 30 MILIONI»

Feste al circoli del golf o nel castello della principessa Borghese per reclutare clienti da portare a Gianfranco Lande, il «Madoff dei Parioli» . Un «passaparola» che ha consentito al faccendiere ora finito in carcere di avere a che fare «con persone importantissime, che gli hanno dato anche trenta milioni di euro» . Ricchi e famosi inseriti in una lista ancora segreta. A rivelare nuovi e inquietanti retroscena della truffa che sta facendo tremare centinaia di investitori è Giampiero Castellacci De Villanova, uno dei soci arrestato dalla Guardia di Finanza. È l’uomo che si occupava dei vip, con l’amico Roberto Torregiani ha convinto attori, registi, nobili e sportivi a consegnargli i proprio soldi promettendo guadagni da favola. Il suo verbale ricostruisce il meccanismo dell’imbroglio, svelando un dettaglio inquietante: «Lande si era impegnato a "scudare"per i clienti, ma in moltissimi casi non lo ha fatto» . E adesso quei clienti— se i loro soldi sono ancora rintracciabili — rischiano l’accusa di evasione fiscale, in alcuni casi di riciclaggio. Anche Lande parla con i magistrati e quando gli viene chiesto perché abbia effettuato una serie di operazioni finanziarie risponde: «Avevo pressioni fortissime da una pluralità di soggetti. È un elenco sterminato. Se vuole possiamo dire l’onorevole Pierdomenico Martino (parlamentare del Pd, portavoce dell’onorevole Dario Franceschini ndr), il quale mi ha detto: "Nel caso non ci sia una soluzione felice della mia vicenda, nei gruppi parlamentari ci sono molti ex magistrati, sicuramente mi dovranno costruire una formulazione di esposto denuncia che (ti) mette nei guai"» . La festa per il Golf dell’Acqua Santa È il 26 marzo scorso, negli uffici di piazzale Clodio Castellacci risponde alle domande del giudice Simonetta D’Alessandro. E conferma come «questa collaborazione è cominciata nel 1995 ed è andata avanti fino al 2010. Poi aggiunge: «La mia ricchezza era proprio la mia clientela. Io conoscendo tanta gente su Roma, frequentando i circoli eccetera eccetera, ho delle belle conoscenze » . Il pubblico ministero Luca Tescaroli lo incalza: «Non sapeva che si vendevano cose strane?» . L’indagato spiega che «soltanto nel 2010 abbiamo capito» . E poi comincia a raccontare la vicenda dall’inizio. «Lande diceva: "Non c’è problema perché questa è una società inglese... Importante è che il cliente ti sottoscrive la comunicazione valutaria statistica che così è in ordine con le leggi italiane". Allora io mi sono informato, ho visto... tutto confermava e ho portato questi miei clienti che erano un po’ sbandati... Nel 2000 mi sono aperto un ufficietto mio... mi occupavo delle pubbliche relazioni, mi occupavo di eventi sono socio al club dell’Acqua Santa da quarant’anni perciò abbiamo fatto al parco di Roma, al castello della principessa Borghese, una festa non tanto per spiegare i prodotti, era più che altro una sponsorizzazione di un torneo di golf pagata con delle coppe pagate dalla Eim (una delle società coinvolte ndr)... Mi sono informato e vedevo che tutto andava bene perché i clienti che volevano disinvestivano. Ero talmente sicuro che c’ho messo mia madre, mio fratello, mia cognata, il medico di famiglia... Nell’ambiente era diventato un passaparola... "Siete i nostri benefattori", i clienti lo dicevano. Adesso quelli che hanno preso la fregatura non lo dicono più, ma io conosco tanti che sono stati veramente contenti» . Centinaia di clienti senza lo «scudo» L’avvocato Mattia La Marra, che lo difende con Marco Santaroni, ha presentato ricorso al Riesame chiedendo «almeno gli arresti domiciliari perché non c’è alcun motivo per farlo rimanere in una cella» . Castellacci dice di aver capito che qualcosa non andava soltanto all’inizio dello scorso anno: «Ci siamo accorti nel 2010. Intorno allo scudo, lo scudo è stato fatto fino al 15 dicembre, poi c’è solo qualcuno che è arrivato fino ad aprile, ma insomma diciamo i primi del 2010. Quando ho visto che mio fratello chiedeva soldi perché gli serviva una certa cosa per un acquisto e non glieli davano mi sono cominciato a preoccupare. Che poi ho saputo l’altro ieri che a certi l’avevano fatto e a certi no. A me mi avevano giurato che invece l’avevano fatto per tutti lo scudo... Perché certi ce l’hanno chiesto: "Com’è che non arriva mai l’F24"((il modulo per lo scudo, ndr)» . Case, barche e aerei privati Poi ci sono i clienti ancora misteriosi. Alcuni Castellacci sostiene di conoscerli, certamente la Guardia di Finanza ha acquisito un’altra lista di circa cinquecento nomi. Racconta l’indagato: «Una cosa che ho scoperto negli ultimi mesi è che c’erano clienti importantissimi, che erano molto più importanti, non come nome o come personaggio, ma come cifra che erano clienti di Lande. Qualcuno gli ha dato anche trenta milioni. Uno stava a Forlì, lui partiva per Bologna, Forlì. Poi un altro era Romagnoli che ha sposato quella del caffè Palombini» . E quando gli viene chiesto come mai si affidavano proprio a Lande risponde: «C’ha un carisma questo tipo! All’inizio ci andavano tutti, tutti lo volevano conoscere... Persone che conoscevo io, ma conoscevo la sua prima moglie, tutte persone dell’Acqua Santa, del golf, tutta la famiglia De Cecco, pensi un po’ che mio figlio che ha ventiquattro anni sta con la figlia di De Cecco, quindi si figuri se portavo i miei... bè non sono consuoceri perché non sono sposati, ma si figuri... Lande c’ha questa famosa casa a Londra che tutti dicono che è bellissima, che io non l’ho mai vista. Poi due barche, che però le affitta. In estate andava sempre in Sardegna dove passava l’estate in questa barca. I primi tempi andava alle Bahamas, una volta l’anno raccontava che doveva andare per controllare tutti i conti delle società bahamiane. Lo odio talmente tanto... Si è montato la testa... prendeva l’aereo privato per andare a Bordeaux all’Egp (altra società dell’inchiesta ndr)... pensi quanto costa un aereo privato da Roma a Bordeaux se lo tieni fermo là. Poi che ne so era il tipo che se partiva per Londra si faceva accompagnare dalla macchina sotto la scaletta, cioè non come i comuni mortali che prendono il bussino che ti porta all’aereo. No, la macchina privata che ti porta lì. Cose folli per uno che ai tempi del San Paolo di Torino io c’avevo già la Porsche e lui c’aveva la 127 scassata» .