Giancarlo De Cataldo, l‘Unità 12/4/2011, 12 aprile 2011
NOSTALGIA CANAGLIA
Bob Dylan, settant’anni suonati, suona in Vietnam e si becca dal NYT l’accusa di intelligenza col nemico (ancora!). I Led Zeppelin sono più attivi che mai. Fra i ragazzi furoreggiano Frank Zappa e “Hallelujah” di Cohen (settantasei anni), immortalata nella versione di Jeff Buckley (curiosamente, fra l’altro, cover molto gettonata in occasione di matrimoni religiosi).
La serie più cool dell’anno è “Mad Men”. Shel Shapiro, artista di grande e carismatica ironia, dal palcoscenico rinverdisce memorie beatnik rendendo omaggio a Corso, Ginsberg, Burroughs and co. Con “Vizio di forma” il romanziere cult Thomas Pynchon dedica un affettuoso tributo al “California dream” della stagione hyppie. E, per finire, in èra internauta, riprende quota il vinile.
C’è in giro una gran voglia di anni Sessanta. Per chi c’era, una stagione di utopie libertarie, di grandi speranze, di innegabili aperture sul mondo. Per chi ha vent’anni (e dintorni) adesso, l’occasione di confrontarsi con personaggi come i Kennedy, Martin Luther King, Papa Giovanni, di rendersi conto che c’è stato un tempo in cui fra i giovani si parlava di viaggi nello spazio, pace amore e musica, di una Chiesa fraterna e universale. J.G.Ballard ha scritto che quegli anni furono gli ultimi del Mito.
Dopo di allora, solo sbiadite repliche. Chissà che voltare lo sguardo indietro non sia anche un modo per prendere le distanze da questa meravigliosa Europa di oggi, dove si fa a gara a chi manda più “fuori dalle balle” il migrante, avere un sogno è un reato, parlare di cambiamento un’eresia.