Laura Laurenzi, la Repubblica - Roma 12/4/2011, 12 aprile 2011
PIOVONO PETALI
Via del Pellegrino. Vai a un vernissage; la galleria "Dora Diamanti" è troppo piccola per contenere gli oltre cento invitati e dunque la gente, bicchiere di plastica in mano, si riversa e si accalca sulla strada. C´è anche Veronesi, perché è una serata benefica. A un tratto, è l´imbrunire, dal cielo scende una pioggia di petali, lenti e danzanti. Prima tulipani, tantissimi, poi margherite, poi garofani. La pioggia non finisce più: ecco, per ultimi, i petali di rosa, planano a centinaia. Non è un effetto speciale a pagamento, bensì il gesto poetico (e disinteressato) di un pittore di 73 anni, Luigi Le Voci, che abita all´ultimo piano, nella soffitta, e a primavera si diletta a gettare manciate di petali quando e su chi decide lui. «Un romantico nel senso ottocentesco della parola, candidamente emotivo», come lo ha definito un noto critico, Le Voci è diventato amico di tutti i fiorai di Campo de´ Fiori che gli regalano le loro rose semiappassite, a mazzi. Lui le porta a casa, sale a piedi non senza fatica i 4 piani di scale, con pazienza le sfoglia, le prepara e quando crede, gratis, le getta dal suo balconcino. È stato un modo, il suo modo, per salutare Dora, morta troppo presto.