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 2011  aprile 11 Lunedì calendario

La Rai degli anti Cav ci costa 35 milioni l’anno - Se la Rai spende 25 milio­ni in un triennio, come urla il Fatto , per pagare Minzolini, Sgarbi e Ferrara, ne spende al­meno 35 per gli anti- Cav del ser­vizio pubblico, ma in un anno solo

La Rai degli anti Cav ci costa 35 milioni l’anno - Se la Rai spende 25 milio­ni in un triennio, come urla il Fatto , per pagare Minzolini, Sgarbi e Ferrara, ne spende al­meno 35 per gli anti- Cav del ser­vizio pubblico, ma in un anno solo. Le cifre sono riservate e contengono qualche sorpresa, come la «clausola paracadute» fatta inserire da Giovanni Flo­ris come collaboratore esterno (compenso: 550mila euro an­nui, cioè come Minzolini, che però dirige un Tg) della Rai per il suo Ballarò . Se per qualche motivo l’azienda dovesse chiu­dere il programma (ipotesi piuttosto remota in realtà), per contratto Floris dovrà essere ri­as­sunto dalla Rai come capore­dattore. Un paracadute invidia­bile. Ma veniamo ai costi, «so­pra e sotto la linea» come si di­ce in gergo, cioè complessivi, tra compensi e produzione. Il talk show di Raitre costa a Viale Mazzini, per un anno televisi­vo, 4.100.000 euro, poco meno di 100mila euro a puntata. Ma non è certamente il program­ma più costoso tra quelli sgradi­ti al centrodestra. In cima, molte spanne davan­ti agli altri, c’è Fabio Fazio, l’af­fabulatore dal cuore tenero di Che tempo che fa . Il program­ma ( 65 puntate nell’ultimo an­no) costa un bel po’,10,4 milio­ni di euro, di cui 2 servono per il compenso di Fazio. Siamo sul­le 160mila euro a puntata per il programma confezionato dal­la berlusconiana Endemol, ep­pure sgradito ai berlusconiani. Nello stesso bouquet va aggiun­to lo speciale Vieni via con me , grande successo di ascolto per altri 2,8 milioni di euro, tra pro­duzione, Fazio e Saviano. Il contratto di Fazio è in scaden­za e non è detto sia rinnovato dalla Rai di Mauro Masi, impe­gnato in una ridefinizione ge­nerale dei palinsesti (con nuo­vi equilibri tra informazione e spettacolo tra le tre reti). L’agente di Fazio, il potente Beppe Caschetto, nel frattem­po è in contatto con La7, anche se Endemol è scettica sul pas­saggio dalla terza alla settima rete. Se Che tempo che fa costa ma fa felice la Sipra, concessiona­ria della pubblicità Rai, la stes­sa cosa non si può dire di Parla con me , di Serena Dandini, al­tro contratto (ma con la Fan­dango, produttrice del talk) in scadenza e parecchio in bilico. Le cifre che trapelano da Viale Mazzini: si parla di 115 puntate all’anno, costo unitario 67mila euro, totale 7,8 milioni. La con­duttrice ha un ottimo compen­so, circa 700mila euro, un otti­mo rapporto con il direttore di RaiTre Ruffini (la Dandini è una pura espressione della Rai veltroniana), ma meno con la direzione generale. Buone per­formance fa un altro program­ma detestato dal centrodestra, Annozero di Santoro, impossi­bile da eliminare dal palinse­sto perché così ha ordinato il Tribunale del lavoro (ma si at­tende l’esito del ricorso in Cas­sazione). Di Annozero si produ­cono 33 puntate in un anno te­levisivo, e ognuna costa circa 210mila euro.Dentro c’è il com­penso di 700mila euro di Santo­ro, per un totale di 7 milioni di euro annuali. Lo share va bene e spesso benissimo, ma non è un mistero che i vertici Rai ri­nuncerebbero volentieri alle percentuali di Santoro per ave­re un talk più equilibrato il gio­vedì su RaiDue. In difficoltà sul rinnovo è invece Milena Gaba­nelli, autrice e conduttrice di Report, premiato programma di inchieste che però, per Viale Mazzini, comporta una voce di bilancio a parte, quella delle querele (ma anche Santoro non scherza, per un Annozero la Fiat ha chiesto un risarcimen­to danni da brivido: 20 milioni di euro). E non è l’unica richie­sta di danni causata dalle (bel­le) inchieste della Gabanelli. In­vece di per sé Report è piuttosto economico. Venti puntate al­l’anno costano 2.200.000 euro, con un misero compenso (pa­ragonato alle medie degli altri) di 150mila euro per la Gabanel­li. Non costa moltissimo nem­meno In mezz’ora di Lucia An­nunziata (un format però mol­to semplice), a cui vanno circa 8mila euro lordi ogni 30 minuti domenicali. È stata lei a raccon­tare che « In Mezz’ora costa, in tutto, 26mila euro lordi a punta­ta ». Per circa 30 puntate all’an­no fanno 780mila euro totali. Quanto ai programmi «berlu­scones », va detto che di Radio Londra i vertici Rai sono piutto­sto soddisfatti. Era previsto un 20% di share, mentre Ferrara viaggia sul 18%, poco meno. E con «solo» 32mila euro a punta­ta ( costi pieni, dalle telecamere al conduttore) la Rai chiude un programma di prime time. «Un affare» dice un top mana­ger Rai.