R. S., Corriere della Sera 5/4/2011, 5 aprile 2011
Esordio di Michele Placido al cinema, in un film horror: «Nella scena mi avevano ingessato. A un certo punto sentii dire ai tecnici: ok pausa, annamo a magna’
Esordio di Michele Placido al cinema, in un film horror: «Nella scena mi avevano ingessato. A un certo punto sentii dire ai tecnici: ok pausa, annamo a magna’. Insomma mi dimenticarono su un letto ingessato per un’ora e mezzo». A Teresa De Sio, debuttante nel Malato immaginario con Alberto Sordi, incollarono le orecchie: «Fu lo storico costumista Piero Tosi a volerlo: mi disse che avevo le orecchie troppo grandi e a sventola». La prima volta sul set di Tullio Solenghi: «In La moglie in vacanza... L’amante in citta. Io e la Bouchet avevamo una scena di sesso. In procinto di girare avevo l’accappatoio, ma sotto avevo dimenticato la canottiera». Emilio Solfrizzi fu scambiato per l’elettricista sul set di Selvaggi di Carlo Vanzina: «Bravo, sei arrivato! Adesso vamme a pijà il cavo azzurro, quello più lungo». L’attore andò, «pensando che nel cinema si facesse così: tutti danno una mano a tutti. Il cavo pesava almeno trenta chili. Sudavo moltissimo. Quando Vanzina mi chiamò per spiegarmi la scena che avremmo girato di lì a poco, disse: “Come mai sei così sudato?” Ricordo la faccia del capo elettricista: “Ma che sei matto! Ma che sei un attore e nun me dici niente? Scusami, è che proprio nun sembravi ’n’attore”».