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 2011  aprile 11 Lunedì calendario

RIPARTE LA GUERRA AGLI UFO

«Un oggetto volante color argento è giunto sopra le montagne del Sardine Canyon ed è esploso poco dopo creando una palla di fuoco». È il contenuto del cablogramma classificato come «urgente» inviato il 4 aprile 1949 all’allora direttore dell’Fbi, J. Edgar Hoover, da alcuni agenti federali in servizio a Logan, in Utah. Il messaggio, intitolato «Dischi volanti», spiega che l’oggetto misterioso è stato visto a chilometri di distanza da un soldato di guardia in una base militare, da un poliziotto e da un agente della stradale. Anche diversi abitanti della cittadina di Trenton avrebbero visto «la doppia esplosione aerea seguita da oggetti cadenti».

Il documento, pubblicato sul sito dell’Fbi «www.vault. fbi.gov» in base alle regole sulla trasparenza del «Freedom of Information Act» voluto dall’Amministrazione Obama, è destinato a riproporre l’eterno dibattito sull’esistenza degli Ufo. Il cablogramma, scovato dal «Salt Lake Tribune» assieme a un altro simile, dimostra come l’Fbi stesse investigando da tempo e con un certo interesse sugli oggetti volanti non identificati. Dagli archivi online dell’agenzia emerge che l’incidente di Logan era giunto due settimane dopo che alcune «fonti riservate» avevano rivelato che i dischi volanti erano missili costruiti dall’uomo e non fenomeni extraterrestri. «Inoltre nei quattro anni passati, l’Unione Sovietica stava lavorando sulla sperimentazione di dischi volanti non conosciuti», sostiene il cablogramma.

La materia divenne quindi di interesse strategico per l’intelligence Usa, visto che avrebbe potuto influenzare gli equilibri della Guerra Fredda. Il secondo cablo pubblicato dal «Salt Lake Tribune» riguarda il noto incidente di Roswell. Il 22 marzo 1950, l’agente Guy Hottel, in carica al Washington Field Office, racconta in un memo che fonti dell’Aeronautica militare Usa avevano riferito di un oggetto volante che era esploso sopra la cittadina del New Mexico e i suoi resti sono stati recuperati. «Sono stati descritti come oggetti circolari ognuno del diametro di circa 16 centimetri e ognuno di loro era occupato tre corpi umanoidi alti meno di un metro». A farli precipitare, dice il rapporto, sarebbero state le interferenze elettroniche dei radar militari presenti nella zona.