Ernesto Assante, la Repubblica Affari&finanza 11/4/2011, 11 aprile 2011
ADDIO VECCHIO PALINSESTO ORA LA TV È TUTTA ON DEMAND
La tv del futuro? Connessa ad Internet e senza palinsesto. E’ questa la tendenza emersa dall’ultimo MipTv, il mercato internazionale della televisione che si è appena concluso a Cannes. Un futuro che, in qualche modo, sempre meno timidamente, è già arrivato e coinvolge in prima persona tutti i grandi operatori televisivi, le aziende che realizzano programmi, e chi produce gli oggetti attraverso i quali questi arrivano nelle nostre case, televisori, set top box, tablet, console, e via dicendo.
A muoversi sono davvero tutti, come dimostra, ad esempio, la presenza della Intel: «Siamo qui per aiutare l’industria televisiva a sfruttare al meglio i benefici portati dalle tecnologie digitali», dice Lance Koenders, direttore del Digital Home Group della Intel. «Il prossimo passo dell’evoluzione basata su Internet ci porterà ad avere tutte le funzioni dei browser sullo schermo della tv e questo permetterà la nascita di molti nuovi siti che offriranno contenuti». Già oggi sono moltissimi i televisori che consentono, anche se in maniera limitata o attraverso apps, il collegamento alla Rete, affiancandosi agli schemi dei computer, dei tablet e dei cellulari che già offrono queste possibilità da tempo. Tutto questo ha spinto gli operatori televisivi e i produttori di programmi a muoversi in fretta per raggiungere il pubblico con le loro offerte. A Cannes abbiamo avuto modo di vedere, ad esempio, la nuova proposta del canale televisivo tedesco Zdf, che mette a disposizione del pubblico intere trasmissioni on demand su ipad, cellulari, pc e connected tv, cosa che fanno gli operatori telefonici, da Vodafone a Orange a Sfr, mettendosi in concorrenza con le reti televisive.
In Italia, Telecom offre Cubovision, set top box che consente la visione dei canali del digitale terrestre sia gratuiti che a pagamento, ma anche il collegamento al web, per YouTube ma anche per vedere una serie di film, di serial, di documentari on demand, un’alternativa alla tv che sfugge ai palinsesti e agli orari. Che la tv on demand stia esplodendo lo dicono i numeri: lo scorso anno i programmi a richiesta, film, serie, offerte premium, hanno prodotto un giro di affari di 5,6 miliardi di dollari, con una crescita del 24%, cifra che secondo gli analisti di Informa dovrebbe arrivare a 13,7 miliardi di dollari per il 2015. E anche l’annuncio di YouTube (100 milioni di investimenti per produrre contenuti originali per il web), è il segno del cambiamento.
Se le cifre sono queste non c’è settore del mercato televisivo che non sia interessato a muoversi in fretta: i francesi della Skillstar hanno presentato una tecnologia, acquistata dalla rete M6, che consente al pubblico di partecipare ai giochi televisivi attraverso i computer. La moltiplicazione degli schermi non allontana il pubblico dalla tv, anzi seguire gli show attraverso altri canali ha moltiplicato le possibilità di consumo di televisione, che nel 2010 è cresciuto in tutto il mondo. Complici le tecnologie, che hanno consentito l’uscita dagli orari abituali dei palinsesti. Il consumo di televisione differita, on demand o attraverso i registratori digitali, è cresciuto in media del 7%, secondo Eurodata, e la cifra è destinata a raddoppiare nell’anno in corso.
Se Apple, Yahoo e Google si sono molto dati da fare negli ultimi tempi sul fronte delle offerte televisive, altrettanto hanno fatto i grandi produttori, da Fox a Hbo, da Abc alla Rai, che non solo hanno iniziato a mettere sul web i loro programmi, in alcuni casi anche in diretta, ma stanno lavorando ad espandere la loro presenza anche sui dispositivi mobili come l’iPad, con un offerta che passa anche attraverso grandi successi come Glee, che ha addirittura una app dedicata per far cantare il pubblico in un planetario karaoke. Sky Tg 24 ha già una sua app che permette di seguire la programmazione tv sull’iPad, e così anche France 24 o la Bbc, ma anche Mediaset e Rai hanno delle offerte sempre più ricche ed interessanti per gli utenti dei tablet, che uniscono il desiderio di seguire una programmazione on demand alla necessità della mobilità. Niente tv in salotto, dunque, ma televisione ovunque, anche direttamente sulle console di gioco, come la Playstation 3 o la Xbox, che hanno ormai raccolto un pubblico fedele per le loro programmazioni di film e musica a richiesta attraverso Internet, oltre ovviamente ai videogiochi.
E al centro di questo cambiamento c’è anche il 3D, che a Cannes è stato al centro dell’attenzione con molte trasmissioni (musica, sport, documentari, film, cartoni animati), pronte ad arricchire la programmazione dei canali specializzati nati in tutti i paesi. Una delle iniziative più importanti è 3net, la partnership tra Sony, Discovery e Imax, che ha lanciato a febbraio il suo primo canale soltanto 3D negli Stati Uniti e che punta a conquistare ampie fette di mercato. Ne è sicuro Howard Stringer, presidente e amministratore delegato della Sony che, presentando il canale ha detto: «Noi siamo fortemente impegnati nel far diventare la televisione in 3D una realtà sempre più importante». A Cannes si sono visti molti prodotti interessanti, alcuni anche in grado di coinvolgere delle vere e proprie star, come Peter Gabriel, che ha annunciato la sua partnership con la Eagle Rock Entertainment per realizzare il suo primo film in 3D, "New blood", che verrà proposto entro la fine dell’anno nelle sale, nelle tv tridimensionali e in bluray.