Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  aprile 11 Lunedì calendario

BOLLETTA PIÙ VERDE CON I NUOVI BULBI

Un taglio alla bolletta. È quello che assicura l’ultima generazione di lampadine "a basso consumo". La forma del bulbo è quella delle classiche linee "a goccia" ma all’interno sono contenute tecnologie diverse, con differenze anche sostanziali in fatto di resa, durata, longevità e costi. Ad esempio, in commercio si trovano modelli a basso assorbimento in watt, ma non è detto che questi siano "a basso consumo" nel senso più completo del termine. In questa variegata categoria si inseriscono infatti quelle lampadine che richiedono pochi watt per funzionare, ma sono in grado di fornire una luminosità equivalente ai bulbi classici a incandescenza. Per questo motivo sulla confezione è indicato, ad esempio, che quel particolare modello consuma 12 o 15 watt, ma assicura una luce paragonabile a un modello da 60 watt. Farla funzionare costa un quinto, anche se l’investimento iniziale per l’acquisto è pari a sei o sette volte il prezzo di una lampadina normale.

Chiarita questa prima differenza vediamo quali tecnologie a basso consumo sono impiegate. La più diffusa è quella a fluorescenza, che si riconosce dalla struttura "tubolare" della parte che si illumina. In commercio si trovano varie marche e forme (anche a "oliva" o "peretta") con attacchi per gli standard più diffusi e un rapporto prezzo-prestazioni sempre più conveniente. Una sorta di via di mezzo tra la vecchia tecnologia a incandescenza e la fluorescenza è rappresentata dall’alogena allo Xenon che permette di utilizzare i design tradizionali consumando circa un terzo di una "vecchia" lampadina a bulbo.

Poi c’è il non plus ultra del momento: la tecnologia Led, capace di offrire un’elevata luminosità, una durata fino a 15 anni con consumi ridotti al minimo. Solo che i prezzi di questi modelli sono da capogiro, anche 40-60 euro. In questo particolare settore non mancano modelli particolari, come l’Audio Light bulb, a led ma con una coppia di altoparlanti stereo: fornisce una luce da 60 watt e la musica arriva via radio dalla "base", alla quale si può collegare un iPod o iPhone. Il kit è in vendita online (www.hammacher.com) e comprende base e telecomando per luce, volume, riproduzione dei brani.

Se si deve ristrutturare l’appartamento è il caso di fare una seria riflessione sulla rete elettrica, magari predisponendola per utilizzare in un prossimo futuro un sistema di gestione intelligente dell’illuminazione, funzione che richide il passaggio di un terzo cavo (necessario per trasmettere il segnale di controllo della luce oltre a quelli della logica di controllo). Stanno infatti diffondendosi soluzioni di domotica che permettono di controllare le luci delle singole stanze, caratterizzando gli ambienti con una specifica illuminazione. In tutti i casi, tra le nuove lampadine, si può scegliere tra quelle a luce calda o fredda (tendenti al bianco). Si controlli anche se il modello che si intende acquistare supporta i dimmer, i regolatori d’intensità: meglio optare per i bulbi che supportano i variatori anche se di solito sono più costosi.

Con i led e un impianto di controllo come quello della BTicino si ottengono risultati di grande effetto. Il «Lighting Management» è la piattaforma intelligente che permette una sofisticata gestione dell’illuminazione. Ogni sorgente luminosa è collegata alla logica per mezzo di un bus che trasmette il segnale che conduce a un "room controller", a sua volta collegato a un commutatore per gestire il tutto. Gewiss commercializza soluzioni certificate secondo la norma Cei 64-8:2011-02 che attesta il livello di prestazioni energetiche dell’impianto. Grazie al software GW64-8 si automatizza l’illuminazione. Philips punta su un sistema integrato chiamato LivingAmbiance, che prevede la possibilità di variare i colori delle singole lampade a led, per dare un’atmosfera ai locali in base allo stato d’animo o all’ora. Osram approccia questo innovativo concetto di illuminazione con un ombrello tecnologico che va sotto il nome di Lighting management system (Lms) che centralizza tutte le sorgenti luminose della casa al fine di ottenere maggiori risparmi energetici. Originale la via percorsa dalla Dual Inside Sensai technology che usa il collegamento Bluetooth per fornire applicazioni di domotica allo stato dell’arte. Ogni lampada tradizionale può così essere "trasformata" in una sorgente luminosa indipendente e controllabile via wireless.