ARIANNA FINOS , la Repubblica 8/4/2011, 8 aprile 2011
USA-EUROPA, LA NUOVA SFIDA AL CINEMA
Il mondo del cinema è di cartone. Nel 1950, anno di Cenerentola, ne uscirono solo 3, nel 2010 sono diventati 58 e, facendo una somma degli incassi, la cifra che realizzano è enorme. Sì, quello dei cartoni è l´ultimo mercato fertile per il cinema, e le major ne sono tanto consapevoli da continuare ad entrarci. Solo in Italia, dallo scorso gennaio a oggi si sono inseguiti in sala Animal United, Yoghi, Gnomeo e Giulietta, Rango, Hop. Entro Pasqua arriveranno Rio e Winne The Pooh (dal 22 aprile). Tra giugno e agosto ecco Arthur 3 - La guerra dei due mondi, Milo su Marte, Cars 2 e Kung Fu Panda 2. Nel 2011 esiste una galassia creativo-industriale che ruota intorno al cinema di cartone: convivono matita, computer e plastilina, bidimensionale e 3D. America, Europa, Asia. A puntare sulla stop motion, prima regno incontrastato della britannica Aardman di Nick Park, (Wallace & Gromit, Giù per il tubo) è arrivata la californiana Laika, che ha ingaggiato l´inglese Henry Selick (Nightmare before Christmas) per Coraline, riuscito esperimento 3D da 50 milioni di dollari. Convinto sulla necessità del budget contenuto anche Christopher Meledandri, che con la sua Illumination ha portato al successo Cattivissimo me e Hop. Oculato negli investimenti il colosso Industrial Light & Magic, fondato da George Lucas. È entrato nel business dell´animazione con Rango, 62 milioni di budget affidato al duo Gore Verbinski e Johnny Depp. Con 114 milioni nel mondo guida, per ora, la classifica degli introiti del 2011. In più, rispetto agli altri tipi di film, i cartoni hanno una vita longeva nell´home video: il disneyano Rapunzel, 576 milioni nel mondo, ha appena debuttato al top dei dvd più venduti in Usa.
Un mercato con tali margini di guadagno in tempi di crisi rischia di diventare troppo affollato, con conseguente saturazione. Il biglietto 3D costa caro. E, per quanto rari, gli insuccessi rischiano di trascinare i produttori alla bancarotta. È l´eclatante caso di Milo su Marte, 175 milioni di dollari spesi dalla ImageMovers Digital, settore motion capture affidato dalla Disney a Robert Zemeckis. Ha esordito con 6,9 milioni di dollari: un flop che ha fatto tremare l´impero di Burbank e cancellato il nuovo progetto di Zemeckis, Yellow Subarine dei Beatles.
Le major Usa devono vedersela, o collaborare, con il resto del mondo. Non più solo l´impero giapponese Gibli del maestro Hayao Myazaki (La città incantata, Ponyo): tra le realtà emergenti il nuovo polo a Singapore, per ora più concentrato sulle serie animate televisive. E l´Europa. È un sodalizio Usa-Spagna Planet 51, realizzato negli studios madrileni della Ilion Animation, continuano a mietere successi i raffinati francesi Michele Ocelot (Kiriku, Principi e Principesse) e Sylvain Chomet (Le triplette di Belleville, The Illusionist). In Italia il signore dei cartoni è Iginio Straffi: le fatine Winx, serie a cartoni e lungometraggi 3D sono venduti in 130 paesi nel mondo. La sua Rainbow, 400 dipendenti, ha un giro d´affari di 2 milardi di euro.
La rivoluzione l´ha trainata un decennio fa la Pixar con Toy Story, ancora oggi saga da primato: con un miliardo di dollari incassati nel mondo, Toy Story 3 è quinto nella classifica di tutti i tempi. Il monopolio di John Lasseter si è sdoppiato con l´avvento della Dreamworks di Jeffrey Katzenberg, il padre di Shrek. L´orco verde è il manifesto di una nuova tipologia di cartoni, pensati per conquistare gli adulti, politicamente scorretti e pieni di citazioni cinematografiche.
Le ultime novità confermano i numeri di successo: Hop, il coniglietto digitale è balzato subito al primo posto negli incassi Usa, costato 63 milioni di dollari, nel primo week-end ne ha portati a casa 37, facendone guadagnare 24 alla Illumination. Un trionfo che ha sorpreso perfino gli analisti. E che, in scala minore, si è ripetuto in Italia. E si prepara a battere nuovi record Rio, il nuovo cartoon 3D dei creatori dell´Era Glaciale, (in sala dal 15 aprile, 700 copie per Fox). È costato 170 milioni di dollari, tra produzione e promozione. Fanno ben sperare le prime recensioni del film sulle avventure di un pappagallo azzurro a Rio de Janeiro durante il carnevale.