Tonia Mastrobuoni, La Stampa 10/4/2011, 10 aprile 2011
La guerra di nervi tra Italia e Malta sui profughi nordafricani rischia di far saltare gli accordi energetici tra i due Paesi
La guerra di nervi tra Italia e Malta sui profughi nordafricani rischia di far saltare gli accordi energetici tra i due Paesi. Parola di Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo, che minaccia ritorsioni anche contro Francia e Germania: «Non che ci debba essere uno scambio immigratiaffari, ma è ovvio che le relazioni tra gli Stati si debbano misurare sulla reciproca fiducia». E quella, in campo energetico, «è in bilico» anche nei rapporti con Parigi e Berlino. Sull’immigrazione ci sono tensioni crescenti con Francia, Germania e Malta, Paesi con i quali l’Italia ha forti legami sul piano energetico. «Certamente in emergenze come queste i rapporti devono essere improntati alla leale collaborazione, specie tra Paesi europei. Malta, in particolare, deve fare la sua parte. Altrimenti potremmo rimettere in discussione i progetti strategici, industriali ed energetici». Per esempio? «Uno particolarmente strategico per loro è il progetto per l’elettrodotto sottomarino da 230 megawatt che dovrebbe collegare Ragusa e Magtab. È l’unico modo che hanno per esportare energia. Per noi, invece, è irrilevante. E sulla sua realizzazione potremmo cambiare idea». Ma glielo costruiamo noi? «No, ma il finanziamento europeo da 20 milioni lo hanno ottenuto anche grazie al nostro appoggio. E il governo ci ha chiesto di assisterlo dal punto di vista tecnico e ora c’è un gruppo di lavoro misto fra la rete maltese e l’italiana Terna. E, naturalmente, hanno bisogno di autorizzazioni del ministero e della Regione Siciliana». Non rischiate di prendervela con i «pesci piccoli»? La Francia sta trattando l’Italia molto peggio, sugli immigrati. «Sull’energia la Francia effettivamente è in debito con noi. E dopo le vicende sgradevoli di questi giorni abbiamo tutto il diritto di aprire una partita a 360 gradi su tutti i dossier. Su Edison, ad esempio, dopo che è intervenuto il ministro Tremonti a bloccare il loro assalto, per tutta risposta hanno cacciato l’amministratore delegato Umberto Quadrino. Non mi sembra un modo elegante di comportarsi. È stato un messaggio sgradevole». Anche noi abbiamo fatto un brutto scherzo a Edf bloccando il nucleare. «Certo, c’è la moratoria. Ma i francesi sanno benissimo cosa sta avvenendo in Giappone. Complessivamente abbiamo sempre favorito gli investimenti francesi in Italia. Viceversa non è valsa sempre la stessa regola. Si pensi a quando Enel si volle comprare Suez e Chirac bloccò tutto. In Francia alcuni settori sono stati definiti strategici. Non sarebbe uno scandalo, se facessimo la stessa cosa, no?». Se la logica è questa, il governo pensa anche di mandare un messaggio alla Germania dopo le tensioni con la Merkel su Schengen? «Dopo che E.On ha ceduto la rete gas a F2i e sta rallentando i suoi investimenti in Sardegna, abbiamo la sensazione molto brutta che si stia disimpegnando dall’Italia. Sarebbe un segnale molto negativo».