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 2011  aprile 10 Domenica calendario

DAL NOSTRO INVIATO BRUXELLES —

«Solo la Romania, in tutta la Ue, fa peggio del Mezzogiorno d’Italia nell’utilizzo dei fondi europei» . Johannes Hahn, viennese, commissario Ue ai fondi regionali, conosce bene l’Italia e il suo Sud, c’è stato tante volte anche in vacanza. E ha anche dei parenti siciliani acquisiti, per parte di moglie. Per questo, quando nei giorni scorsi si è recato in «giro di ispezione» a Palermo, Napoli e Bari, non ha avuto bisogno di troppe domande. Ma ha trovato subito le conferme di quanto già gli dicevano le tabelle di Bruxelles, riferite all’impiego dei fondi nel periodo 2007-2013: il nostro Mezzogiorno spende poco, e male, i soldi che l’Europa stanzia per aiutarlo a integrarsi nell’economia globalizzata del continente. Forse da qui al 2013 farà meglio, il periodo della prova non è concluso. Ma almeno finora, è stato davvero un disastro. Il record negativo assoluto è della Puglia: sempre nel periodo 2007-2013, la Ue ha stanziato per lei 1.279.200.000 euro, e lei è riuscita a spendere a p p e n a i l 7 , 5 %, c i o è 95.940.000 euro. La Campania ha speso l’ 8%(e l’ 11,1%per un’altra «tranche» di un altro programma). La Calabria, il 13,8%. La Basilicata, un po’ meglio: 24,5%. E la Sicilia? Dei suoi 2.099.239.152 euro assegnati per il «Programma operativo regionale Sicilia per il Fondo sociale Euro» , ha speso finora solo l’ 11,2%. Poi ci sono anche i casi in cui i soldi vengono stanziati, arrivano, si cerca di spenderli e all’ultimo momento interviene qualche «guastafeste» legalista. Così è stato per l’ormai famoso concerto di Elton John a Napoli, nello scorso settembre, 720 mila euro stanziati dalla Ue, e «colpaccio» andato quasi a segno: «Ma i soldi ci sono stati rimborsati» , sospira ora il commissario Hahn. Tolti i casi particolari come quello, il panorama è però abbastanza uniforme: ritardi, incertezze, confusione, nel Mezzogiorno un’antica «fatica del pianificare» non ha mai smesso di farsi sentire. «Ma il fatto è — dice ancora Han — che noi non vogliamo perdere soldi: e questa deve essere una sveglia un po’ per tutti…» . Quanto conta l’azione più o meno mascherata delle mafie, della criminalità organizzata? Nel corso dei loro incontri e delle riunioni con gli amministratori, Hahn e il suo staff hanno probabilmente percepito qualche presenza un po’ «strana» . Il commissario non ne nasconde il possibile ruolo. E poi disegna una spiegazione più ampia per la lentezza del Sud: «E’ un insieme di fattori diversi. Per alcune amministrazioni locali, c’è il problema di dover adempiere alle precondizioni piuttosto rigide da noi fissate, in una parola di "meritare"i fondi europei: e non sempre vi riescono. Per altre, vi è il problema del frequente ricambio dei capi, qualcosa che non contribuisce all’efficienza» . Infine è — ma quasi mai dimostrabile — quell’influsso delle organizzazioni più sfuggenti, ai margini della legalità: «E il risultato dei vari fattori messi insieme è quello che sappiamo, il cosiddetto basso tasso di assorbimento» . Si torna sempre lì: molti soldi stanziati, pochissimi spesi. Il problema non riguarda comunque il solo Mezzogiorno: il «tasso di assorbimento» medio dell’Italia è del 15,7%. E c’è anche qualche buona notizia: «Negli ultimi anni, grazie a questi fondi — dice ancora Hahn — sono state finanziate 20 mila imprese, fra cui 202 appena partite, sono stati allacciati 588 comuni alla banda larga, progettati 2400 chilometri di ferrovie…» . Traduzione: dopotutto, fino al 2013 c’è ancora tempo. Luigi Offeddu