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 2011  aprile 10 Domenica calendario

ROMA —

Mentre il ministero del Tesoro ha messo nel mirino le agevolazioni fiscali inutili e ingiuste, gli sceriffi dell’Agenzia delle Entrate agli ordini di Attilio Befera continuano la caccia agli evasori. E nel consuntivo del 2010 emerge che la maggiore imposta accertata si attesta a 27,8 miliardi di euro, cioè il 5,7%in più rispetto al 2009. Una cifra elevata che è molto maggiore di quello che effettivamente entra nelle casse dello Stato (10,6 miliardi di euro) ma che ha un sapore significativo perché il risultato è stato raggiunto con seimila controlli in meno. Puntando sulla qualità dei controlli più che sulla quantità, gli sceriffi hanno individuato nella regione Lombardia la maggiore sacca di evasione del Paese: quasi un terzo del totale dell’accertato (8,2 miliardi di euro) arriva dalla regione più ricca d’Italia. Secondo i dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate, nel 2010 in Lombardia è stato accertato un bottino in crescita del 48,6%rispetto all’anno precedente. Probabilmente l’aumento record è stato influenzato da operazioni particolari di accertamento tasse evase (come il caso di Telecom Sparkle). Infatti la seconda regione nella classifica degli evasori è il Lazio con 5,5 miliardi di euro dove invece si registra un calo del 4,8%. Colpisce il crollo di evasori in Emilia Romagna dove l’imposta accertata è diminuita del 54,9%. Dopo il Lazio il maggior evasore è la Campania con 2 miliardi di euro, una cifra più o meno stabile rispetto all’anno precedente. Quelle finite nel mirino degli agenti del fisco sono per lo più le grandi società che, peraltro, sono anche quelle più attrezzate per contestare l’accertato e alla fine pagare poco. Ben 5,4 miliardi dell’evasione scoperta nel 2010 arrivano dai 2.609 «grandi» contribuenti oggetto di controlli, le società con un giro d’affari superiore ai 150 milioni di euro. La metà dei controlli sono stati fatti tra Lombardia e Lazio. Al Sud le ispezioni sulle società di grandi dimensioni sono state una manciata: 46 in Campania (16,9 milioni l’evasione rintracciata), 33 in Puglia (con 88,9 milioni di maggiore imposta accertata), 20 in Sicilia (3 milioni), 6 in Calabria (2). Nelle attività contro i furbi andrebbe conteggiata quella antifrode, che nel 2010 ha raddoppiato l’incasso facendo emergere irregolarità in materia di imposte sui redditi e Irap per oltre 6,4 miliardi di imponibile evaso. Bene anche le indagini internazionali che hanno portato a galla 7,6 miliardi di attività estere e trasferimenti non dichiarati. R. Ba.