RENATO MARTINA, La Stampa 9/4/2011, 9 aprile 2011
CHI SUDA E CHI COPIA
Dalle accuse inglesi di «spionaggio» a quelle di trascrizione delle tesi di laurea. Protagonisti i cinesi, da sempre maestri nella contraffazione
L’editoriale dei lettori
Nel corso delle ultime due settimane ci si sono state segnalazioni apparentemente diverse ma, in realtà, con un denominatore comune: vanno dalla corretta decisione della Scuola di Scienze Motorie di verificare che le tesi di laurea, dati gli attuali mezzi informatici, non fossero state copiate, alle accuse di spionaggio riportate dal Sunday Times e riferite agli studenti cinesi, oltre che alla loro comprensibile difesa. La difficoltà è quella di porre la questione in modo corretto.
Oggi si può copiare molto di più e i cinesi ne sono più che mai maestri. Qualsiasi professore o ricercatore universitario che abbia a che fare con i cinesi dice «copiano tutti». Non è razzismo, è un dato di fatto. E, copiare, non ha necessariamente il connotato negativo di «spiare».
Purtroppo esigenze di bilancio e di prestigio, associate ai poco realistici criteri delle classifiche ministeriali e delle società di consulenza, danno molto rilievo, anche finanziario, all’appeal di un’Università o di un Politecnico per gli studenti stranieri. Vengono così attivate delle vie preferenziali che puntano più sulla facilità degli studi che sulla qualità e sulla selettività.
Utilizzando metodologie informatiche, molti studenti provenienti specificatamente da quell’area del mondo sono perfettamente organizzati con un sistema di copiatura in rete e, se per grossolani errori di presentazione (per questi elaborati si appoggiano al Paese di origine e talvolta non ne cancellano la provenienza) vengono bocciati, i loro rappresentanti istituzionali si rivolgono alle autorità accademiche per ottenere giustizia, pena la diminuzione degli iscritti futuri. Purtroppo però così non si rispettano quelli che per dare gli esami o preparare la tesi… sudano.
ordinario Università di Torino, 50 anni