Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 9/4/2011, 9 aprile 2011
IL FATTO DI IERI - 9 APRILE 1868
Sospeso, senza stipendio, dalla Cattedra di Eloquenza italiana dell’Università di Bologna per due mesi e quindici giorni, a partire dal 9 aprile 1868. Successe a Giosuè Carducci, vittima di un vero e proprio golpe ministeriale voluto dall’allora Ministro dell’Istruzione Emilio Broglio contro il “professore giacobino”, reo di aver firmato un indirizzo di saluto a Mazzini e Garibaldi, nell’anniversario della Repubblica Romana, “resistenza solenne alla prepotenza straniera”. Un’umiliazione di cui si troverà traccia nel ricco epistolario e che accrescerà la sua vis polemica contro il “moderatismo neoguelfo e ipocrita” e, più avanti, contro “la politica grigia, intrisa di meschine camarille” dei vari governi postunitari. Il profilo politico del poeta Carducci è spesso nell’ombra. Interprete, con i suoi sarcasmi e le sue scomuniche letterarie dell’ideologia della sinistra garibaldina e repubblicana, Carducci fu in realtà sempre in stretta sintonia con le vicende storiche della Penisola, appassionato apostolo del messaggio mazziniano e del laicismo risorgimentale. Un’eticità schietta, la sua, in cui proprio il laicismo, costante della sua poetica, sarà l’elemento di coesione del suo mondo artistico e umano.