Roberto Giardina, ItaliaOggi 9/4/2011, 9 aprile 2011
I TEDESCHI CATASTROFICI IN AMORE
Gli uomini tedeschi sono una catastrofe. In amore, s’intende. Lo sostiene il francese Alain-Xavier Wurst, che da nove anni vive a Berlino, e ha scritto un libro d’accusa, Zur Sache, Chérie (Rowohlt editore), come dire: veniamo al dunque, cara. E come sottotitolo: un francese disperato per i tedeschi.
Il libro, o meglio, la requisitoria, costa 8,90 euro, cifra modesta per imparare l’arte del flirt, ed è indirizzato alle frauen, ma indirettamente condanna i signori uomini.
«Non sanno proprio come si rimorchia una ragazza», spiega l’autore, «ne avevo avuto sentore quando ancora abitavo a Parigi avvicinando le tedesche in vacanza. Non erano abituate a sentirsi rivolgere la parola da un uomo sconosciuto. Reagivano sorprese». Come francese, ammette Xavier, partiva in vantaggio, perché i connazionali di Sarkozy godono di una buona reputazione in amore. Come gli italiani, seguiti dagli spagnoli. Quindi, le tedesche accettavano da un parigino quanto avrebbero respinto, offese, da un berlinese.
I pregiudizi sono duri a morire, nel bene e nel male. Anzi, è impossibile tentare di combatterli. Da sempre per quel che riguarda l’amore (e il sesso), i tedeschi godono di una cattiva nomea. Colpa loro, in gran parte. Sono i primi che, con masochistica ostinazione, parlano male di se stessi. Quindicimila donne di 20 paesi hanno eletto gli uomini tedeschi i peggiori amanti del creato; al secondo posto ci sono gli inglesi e poi gli svedesi, che sarebbero troppo veloci, informa la Bild Zeitung. L’americana Marian Salzman sostiene invece che la Germania sarebbe «the sexiest country in Europe», ma l’opinione è diffusa da un’agenzia di pubblicità, la Euro Rscg, quindi è sospetta. I giornali tedeschi, in ogni caso, preferiscono le notizie negative sui loro lettori.
«Io sarei felice se qualcuno mi potesse spiegare l’amore», confessa con temeraria sincerità Boris Becker. Le imprese amatorie del campione di Wimbledon, tra performance fulminee in lavanderie d’alberghi o per le scale, non hanno contribuito alla fama amatoria dei suoi connazionali.
«Nimm dich in acht vor blonden Frauen», non canta forse Marlene Dietrich? Sta attento alle bionde, e tutte le tedesche non sono bionde nell’immaginario degli stranieri? Come la Loreley, sirena tedesca, che fa naufragare i battellieri nei vortici del Reno. Sono fatta per l’amore dalla testa ai piedi_, canta Marlene ne L’Angelo azzurro, gli uomini mi svolazzano attorno, come falene intorno alla lampada, se si bruciano, io che ci posso fare? Amore e morte, i tedeschi sono sempre macabri.
Con i tedeschi non si ha pietà. Perché, va sempre ricordato, sono loro a essere spietati con se stessi. Tutti conoscevamo le storie di Willy Brandt, ma quando scoppiò lo scandalo della spia alla Cancelleria, con la possibilità che venissero alla luce i suoi love affair, si dimise, pensò persino al suicidio. Se avesse alzato le spalle, alla romana, che volete, sono fatto così, chi non lo avrebbe perdonato, e poi di che? Fu lui a sentirsi schiacciato dalla colpa, pensava al disonore. Un tragico play boy. Il nostro Silvio avrebbe saputo dargli qualche consiglio, buono o cattivo, non so.
Di Gerhard Schröder e Joschka Fischer dalle nove mogli (in totale diviso per due) fin troppo si è detto. Dovrebbero sollevare le quotazioni del maschio teutonico, eppure non ci riescono. Come quei calciatori che si dannano sul campo, contribuiscono alla vittoria, ma non vanno mai in nazionale.
Il tema potrebbe anche sembrare secondario, banale. Invece ha effetti anche sulla politica. I tedeschi, considerati cattivi amanti, non riescono a essere seducenti nei rapporti internazionali, Ogni loro sforzo viene frainteso. Tanto più cercano di piacere, di venire amati, e tanto più cresce il sospetto. Non c’è popolo che cerchi con maggior intensità affetto e comprensione e che ottenga il risultato contrario e provochi malintesi. I tentativi di trovare un contatto vengono scambiati per intromissione. La Germania subisce il fato di uno spasimante che venga scambiato per un possibile violentatore. E il giudizio non cambia se al governo c’è una donna. Frau Angela è stata soprannominata Madame Non, perché rifiuta sempre le proposte dei suoi colleghi europei. E nessuno osa mai chiamarla chérie, come fa Monsieur Alain, che ha un cognome tipicamente tedesco, Wurst, salsiccia.