Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Marina Corradino, 46 anni. Di Venaria (Torino), vedova da anni (il marito era morto in un incidente stradale), due figli di 17 e 25 anni, «brava donna», graziosa ed elegante, faceva la barista all’Auchan di Venaria e lì aveva conosciuto Abdelilah Intaj, 40 anni, addetto all’antitaccheggio tra le corsie dell’ipermercato. Tra i due era nata una relazione, lui era così innamorato che per lei aveva lasciato la moglie, per due anni e mezzo la storia era filata a meraviglia ma la Corradino, un mesetto fa, di botto s’era stufata e l’aveva lasciato. Lui da allora aveva preso a tormentarla con preghiere, minacce, pedinamenti e un giorno l’aveva persino schiaffeggiata davanti a tutti nel centro commerciale, episodio che gli aveva causato l’immediato licenziamento. L’altra sera l’Intaj s’appostò dietro un platano a pochi metri dall’uscita di servizio del supermercato, aspettò nascosto nella penombra, e quando vide l’ex amante che lasciava il centro commerciale si infilò una parrucca, fece quattro passi verso di lei, e la chiamò a gran voce: «Marina, Marina». Lei si voltò e lui, che impugnava una calibro 9, le sparò otto colpi al volto, al petto e alle gambe. Poco prima delle 22 di sabato 2 aprile davanti all’Auchan di Venaria (Torino).