Loretta Napoleoni, il venerdì di Repubblica 8/4/2011, 8 aprile 2011
ARRICCHIRSI CON I DISASTRI COMPRANDO TITOLI CAT
Come dimenticare le fortune accumulate durante la Grande depressione? Joe Kennedy, padre del celeberrimo John, divenne ricchissimo negli anni Trenta speculando sugli immobili. Oggi comprerebbe i titoli catastrofi, catastrophe bonds o cat, obbligazioni letteralmente costruite intorno a scommesse sui disastri futuri.
I cat sono una sorta di assicurazione al contrario, se si verifica una catastrofe, come ad esempio lo tsunami in Giappone, chi li ha in portafoglio ci rimette, e viceversa. Secondo Moody’s, la domanda di cat è in ascesa perché gli interessi sono alti, intorno all’8,5 per cento. Nonostante il verificarsi di catastrofi naturali come l’uragano Katrina, da quando sono stati introdotti, negli anni Novanta, i cat hanno prodotto ottimi guadagni per chi ha scelto questo tipo di rischio.
Al momento il volume totale è di tredici miliardi di dollari, circa l’1 per cento del mercato delle riassicurazioni, dove le società assicuratrici vendono il rischio-disastro, ma le proiezioni di Moody’s mostrano una crescita fino a raggiungere il 5 per cento entro il 2015. Si tratta di una percentuale elevata se si tiene conto della complessità del mercato assicurativo, dove esiste una vasta varietà di prodotti, e del fatto che questo è nelle mani di un gruppo ristretto di giganteschi conglomerati come le Generali. Ma tra maremoti, alluvioni e crisi finanziarie anche chi predilige i cat ha solo l’imbarazzo della scelta.