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 2011  aprile 14 Giovedì calendario

BENEDETTA EDITORIA

Il papa? Va più forte di Camilleri... Il cassiere dell’autogrill tra Firenze e Parma non ha dubbi. Ma anche all’Esselunga di viale Piave a Milano, assieme alla colomba o l’uovo pasquale è più facile che nel carrello finisca "Gesù di Nazaret" (Libreria Editrice Vaticana) di Benedetto XVI che "L’uomo che non voleva amare" di Federico Moccia. Va forte "Giovanni Paolo II. La biografia" di Andrea Riccardi (San Paolo), apripista della valanga di testi su Wojtyla in via di pubblicazione da qui al primo maggio, data della sua beatificazione. Non è una sorpresa il fatto che i volumi del papa (o sul papa) vendano?E invece sì, perché il fenomeno è solo la punta dell’iceberg di una rivoluzione. Una volta i pontefici non facevano gli scrittori, si limitavano all’estensione delle encicliche. Il tabù è stato rotto proprio da Wojtyla: capace di comporre testi all’altezza di vera letteratura (compresa le poesia e le pièce teatrali) e saggistica, rivolti anche ai non credenti. Da allora l’editoria cattolica giorno dopo giorno riscopre il proprio orgoglio.
E allora, chi ne ha paura? E perché escludere al Salone del Libro di Torino quelle cattoliche dalla lista delle case editrici che hanno fatto la storia d’Italia? Perché farlo, visto che si tratta di un settore che produce 4.500 novità all’anno, rappresenta il 13 per cento del mercato italiano e conta su un circuito di oltre 400 librerie (180 le più importanti). Secondo una indagine dell’Uelci (l’Unione editori e librai cattolici italiani), poi, l’editoria cattolica è al secondo posto della produzione editoriale, dopo la narrativa, con un valore di 260 milioni di euro l’anno, e un fortissimo incremento di lettori - giovani in particolare - pari al 10 per cento negli ultimi tre anni. Con una particolarità: la verticalizzazione della filiera produttiva. Editori come Dehoniane, Elledici, Messaggero, Paoline, San Paolo gestiscono anche i canali di vendita e spesso la distribuzione. Per Giuliano Vigini dell’Editrice Bibliografica, autore del "Dizionario del Nuovo Testamento" (Paoline) e "Benedetto XVI. Una guida alla lettura" (LEV) è una questione da riserva indiana: "Il libro religioso spopola nella grande distribuzione e su Internet, ma nelle librerie laiche continua a scontare una specie di ostracismo, relegato nel settore religione-esoterismo-occultismo. "Lettera di Natale" del cardinale Martini ha venduto per anni quasi un milione di copie a Milano, ma non entrava in classifica dato che la maggior parte delle librerie religiose della città sono fuori dal campione nazionale".

EFFETTO MARTINI
È l’ex arcivescovo di Milano uno dei "mostri sacri" dell’editoria cattolica. Assieme a cardinali come Angelo Bagnasco, Dionigi Tettamanzi, Angelo Comastri, il vescovo antimafia Giancarlo Brigantini, don Andrea Gallo e Vincenzo Paglia presidente della Commissione per l’ecumenismo della Conferenza episcopale, con i suoi commenti ai salmi. Autori prima pubblicati nel settore confessionale e oggi arruolati anche da editori come Rizzoli, Mondadori, Carocci, Lindau, il Mulino, Laterza (vedi box). Le cifre parlano chiaro: 44 novità o ristampe da 16 editori per Martini, 31 edizioni da 12 editori per Ravasi, 27 edizioni da 13 editori per Enzo Bianchi, priore di Bose che con "Come pregare, perché pregare" da San Paolo è arrivato a 40 mila copie. Perfetto esempio di autore da "doppio binario": sta pubblicando sempre con San Paolo un nuovo libro e contemporaneamente promuove "Ogni cosa ha la sua stagione", uscito da Einaudi, nel salotto di Fabio Fazio. "L’editoria religiosa si sta trasformando radicalmente", dice Giovanni Francesio, neo direttore generale di Piemme, editore di tradizione cattolica oggi nel gruppo Mondadori. "Fino a dieci anni fa pubblicavamo 100 testi l’anno distribuiti solo nelle librerie religiose. Oggi siamo scesi a 25 ma siamo aperti alla divulgazione e all’intrattenimento che ci fanno entrare in entrambi i circuiti: confessionale e laico". Una rivoluzione copernicana, partita dai luoghi di devozione, da "Mistero Medjugorje" di Antonio Socci.
Altro filone d’oro: i protagonisti dello showbusiness. Alessandra Borghese, autrice di "Con occhi nuovi", Dalila Di Lazzaro (tre libri 300 mila copie), il calciatore Nicola Le Grottaglie ("Ho fatto una promessa" e "Cento volte tanto", arrivato a 70 mila), hanno conquistato un pubblico che ha scoperto il lato spirituale di personaggi mondani. Fino alla bomba mediatica Paolo Brosio. Passato dalle notti dissolute alle contemplazioni di Medjougorje, ha raccontato la sua discesa agli inferi e la sua risalita in "A un passo dal baratro": 200 mila copie vendute. La testimonianza del Vangelo è un tema declinato nell’editoria nei modi più vari. Da Rita Coruzzi, classe 1986, affetta da tetraparesi e autrice per Piemme di "Un volo di farfalla" al missionario laico ex imprenditore Marcello Candia, a suor Faustina Kowalska, autrice di "Diario" (LEV) fino alla storia di Chiara Lubich, fondatrice dei focolarini, la cui biografia scritta da Armando Torno (Città Nuova) a ogni presentazione vende fino a 800 copie.

UN NUOVO UMANESIMO
I grandi numeri l’editoria cattolica non li fa più solo con il catechismo, lanciato con titoli smart come YOU CATT (acronimo di Youth Catechism) "Super Sussidio al catechismo della Chiesa cattolica per i giovani" (Città Nuova). Una casa editrice raffinata come Queriniana (in catalogo Dietrich Bonhoeffer e Jürgen Moltmann), pubblica i testi del cardinale Walter Kasper che con "Gesù il Cristo" e "Il Dio di Gesù Cristo" arriva a 40 mila copie, mentre "Essere in armonia con se stessi" e "Non farti del male" di Anselm Grun viaggiano oltre la quota 100 mila. "Il nostro record è Henri Nowen, 150 mila copie de "L’abbraccio del Dio benedicente"", dice il direttore editoriale don Rosino Gibellini. E spiega così il successo: "Oggi anche gli atei sentono l’esigenza di dialogo con i credenti, per trovare dei valori che fanno da ponte per un nuovo umanesimo".
"La nostra marcia in più? Elementare. Pubblichiamo autori che abbiano qualcosa da dire", dice don Elio Sala, direttore di Edizioni San Paolo: "Quando si parla di etica le grandi case editrici storcono il naso. Oppure seguono le mode, mentre noi preferiamo lavorare sui valori. Finora siamo stati "di nicchia" ma continuando a fare ricerca ci colleghiamo all’attualità". Ecco quindi per San Paolo collane dedicate ai temi sociali, dalla droga al "Dizionario delle migrazioni" con più di 100 voci per più di mille pagine. Una delle sfide dell’editoria cattolica è ormai questa: intercettare un pubblico in cerca di una saggistica che ponga interrogativi fondanti. Come accade a Morcelliana, fondata nel 1925 da un gruppo di giovani cattolici, e che nella collana "Il pellicano rosso" ospita filosofi come Sergio Givone ed Emanuele Severino, accanto a testi come "Morte cerebrale e trapianto di organi" di Paolo Becchi. Un editore non confessionale, il Mulino, ha dato vita alla serie dei Dieci Comandamenti raccontati da intellettuali: Salvatore Natoli, Massimo Cacciari assieme a Gianfranco Ravasi e ancora Enzo Bianchi. Mentre Jaca Book, di ispirazione cattolica ma che non appartiene all’Uelci e che ha iniziato negli anni Settanta a pubblicare i colossi della teologia: Karl Barth e Hugo Rahner, oggi ha superato le 100 mila copie con "Le storie dei santi", 11 libri del teologo Antonio Sicari. E non sono fiori all’occhiello ma dei longseller, testi impegnativi come: "Il sacro" di Joseph Ries, sacerdote, antropologo e storico delle religioni, e quelli di Hans Urs von Balthasar e Raimon Panikkar. Per non parlare di quelli di Joseph Ratzinger il teologo, di cui Jaca Book pubblica l’opera omnia.

RAGAZZI E NARRATIVA
Se nel settore ragazzi editori come San Paolo hanno rinnovato la produzione azzeccando, tra gli altri, Timotheé de Fombelle, creatore di quello che è stato definito l’Harry Potter cattolico (il suo "Tobia" ha venduto 30 mila copie con il primo volume, 14 mila il secondo), nel rivolgersi agli adulti l’editoria cattolica ha avuto finora meno identità. Ma qualcosa sta cambiando. Si affacciano o riprendono dopo lungo silenzio a pubblicare narrativa la EMI (collana "Il Telaio"), Claudiana ("Calamite"), mentre grazie al passaparola sono diventati di culto scrittori come Stefano Baldi, scomparso a 34 anni per un tumore prima che fosse pubblicato il suo romanzo "Sia fatta la sua volontà" da Pendragon. Emblematico il caso di Franco Scaglia, scrittore, direttore di Rai Cinema che all’attività di saggista ha affiancato quella di romanziere e con "Il custode dell’acqua" (Piemme), uno dei titoli della sua trilogia, una specie di thriller archeologico-politico, ambientato in Terrasanta con protagonista il francescano Padre Matteo, ha vinto il SuperCampiello. Dice Scaglia: "Per me è stato importante coniugare il romanzo d’azione a contenuti più profondi. Credo nello scrivere storie che siano utili e che ci sia voglia da parte del lettore di trovare personaggi forti che possano far provare indignazione per il presente". Nel frattempo, in attesa delle novità, il lettore assetato di romanzi a sfondo religioso può continuare a comprare il grande longseller dell’editoria cattolica, uscito nell’83 da Ares, "Il Cavallo Rosso" di Eugenio Corti, 1,200 pagine di epopea lombarda dal 1940 al 1974, dalla Brianza alla Russia. Giunto alla 24 esima edizione, non è mai entrato in classifica.