FIONA MAHARG-BRAVO, La Stampa 8/4/2011, 8 aprile 2011
LA SPAGNA NON SI ILLUDA. DOPO LA CADUTA DEL PORTOGALLO SULLA GRATICOLA FINIRA’ MADRID
Era solo questione di tempo prima che il Portogallo si rivolgesse all’Unione europea per chiedere aiuto finanziario. La vera preoccupazione dell’area euro è se alla fine seguirà anche la Spagna. Sebbene il Paese si sia staccato dal gruppo dei Paesi periferici in difficoltà, non è ancora fuori dai guai. Avendo annunciato che non si candiderà per un terzo mandato, il primo ministro Zapatero può ora permettersi di fare la cosa giusta. Negli ultimi mesi, gli investitori erano persuasi che la Spagna fosse diversa dal Portogallo, dalla Grecia o dall’Irlanda. A differenza dei rendimenti in forte rialzo del Portogallo, nelle ultime settimane gli spread del debito pubblico della Spagna sono diminuiti rispetto ai titoli di Stato tedeschi. Il governo sta centrando i suoi obiettivi di riduzione del deficit. Il rapporto debito/Pil del Paese è ben sotto la media dell’area euro.
Eppure, questo non è il momento di vantarsi. Se ritorna il nervosismo nell’area euro, la Spagna sarà la prima a trovarsi sulla linea del fuoco. La disoccupazione è al 20% e l’aumento dei tassi d’interesse della Bce penalizza i proprietari di case spagnoli, il 90% dei quali ha ipoteche a tasso variabile.
Zapatero deve sfruttare i suoi ultimi mesi per far approvare più riforme. I progressi riguardo alle pensioni e al mercato del lavoro sono passi nella giusta direzione, ma sarà necessario fare di più. Per esempio, il rigido sistema di contrattazione salariale collettiva deve essere reso più flessibile.
Il governo ha contribuito in modo determinante a mettere in ordine il suo settore finanziario. Ma ricapitalizzare le banche costerà più dei 15,2 miliardi di euro accantonati. Quanto più tempo impiegherà il governo ad ammetterlo, tanto più ci vorrà per dissipare il dubbio. Il motivo per cui gli investitori non hanno ancora aggredito la Spagna dipende dal fatto che credono che il Paese farà tutto il necessario per rimettere in carreggiata le sue finanze. Ma i mercati possono essere volubili. Ogni segnale di esitazione della Spagna potrebbe essere pericoloso.