Antonio Salvati, La Stampa 8/4/2011, 8 aprile 2011
CAPRI, I CANI INCASTRATI DAL DNA
A tutti, almeno una volta, sarà capitato, ripetendo poi quel «tanto porta fortuna», mentre si pensa al padrone di quel cane. Ma adesso i responsabili pagheranno. Almeno a Capri. Basterà fare un po’ di attenzione, individuare il «corpo del reato» prima di pestarlo e chiamare operatore ecologico e vigili urbani. Sì, proprio la polizia municipale: sorveglierà e verbalizzerà che il campione sia prelevato e depositato in un contenitore integro. Poi di corsa verso un laboratorio d’analisi per estrarre il Dna.
Sarà proprio il codice genetico a inchiodare il padrone alle proprie responsabilità. A Capri si fa sul serio e si lavora affinché la mappatura genetica di tutti i cani appartenenti ai residenti sia pronta il prima possibile. Solo così sarà facile incastrare il trasgressore e costringerlo a pagare una multa fino a 1.500 euro. Ma si arriva anche ad oltre 2000 euro se al «colpevole» vengono contestate altre mancanze (mancanza di iscrizione all’anagrafe canina, assenza del guinzaglio, mancanza della paletta per raccogliere gli escrementi e così via).
«Allo stato attuale è l’unica soluzione all’inciviltà diffusa tra molti di padroni di cani». A parlare è Roberto Russo, giovane imprenditore, assessore all’Igiene ambientale. Padrone di quattro cani razza boston terrier, sa che significa armeggiare con paletta e sacchetto. «Amo gli animali e voglio chiarire spiega - che questo provvedimento non criminalizza i cani, ma cerca di “responsabilizzare” i padroni». Anche perché spesso sono gli anziani le «vittime» più frequenti. «Di sera - continua l’assessore - in più di un’ occasione, persone anziane sono scivolate sugli escrementi canini riportando anche diverse fratture». A questo va aggiunto che le stradine del centro storico di Capri sono larghe poco più di un metro e spesso per attraversarle bisogna fare degli slalom.
A Capri si contano circa mille cani su settemila abitanti, ma solo il 40 per cento è iscritto - come prevede la normativa nazionale - all’anagrafe canina. «Abbiamo provato a sensibilizzare i padroni indisciplinati anche con campagne pubblicitarie, ma i risultati sono stati scarsi - dice Russo - e, visto che non possiamo pretendere che i vigili seguano i padroni e i loro cani, abbiamo cercato di migliorare una normativa già esistente». Ossia quella che prevede l’iscrizione all’anagrafe canina e quella che impone un prelievo ematico, visto che in Campania è obbligatorio sottoporre l’animale a un controllo annuale per prevenire la leishmaniosi. «Utilizzando così una tantum, - prosegue - due gocce di sangue del cane, prelevato per i controlli previsti dalla legge, potremmo estrarre il Dna e completare la mappatura genetica di tutti i cani appartenenti a residenti capresi».
Da giugno la scena sarà più o meno questa: l’operatore ecologico localizza l’escremento, chiama i vigili urbani che verbalizzeranno - nella loro qualità di ufficiali di polizia giudiziaria - il corretto prelievo del campione e la sua sistemazione in un contenitore adatto. Poi l’Asl estrarrà il Dna e invierà i risultati a Capri. Qui il codice verrà confrontato con i campioni presenti nella banca dati.
Ma quanto costerà tutto questo? «Molto meno di tutti i problemi che abbiamo avuto negli ultimi anni», risponde Russo. «Rispetto agli altri comuni - spiega - noi effettuiamo le operazioni di pulizia delle strade del centro almeno venti volte al giorno. Spesso, a causa degli escrementi canini, dobbiamo inviare operatori ecologici anche fuori orario».