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 2011  aprile 07 Giovedì calendario

«AVEVO SOLO QUARANTA CLIENTI TUTTI HANNO RIAVUTO IL DENARO»


ROMA - Se c’è un cosa che Cesare Fusco guarda con terrore, sono gli occhi di sua moglie. Che da qualche giorno hanno una venatura che non promette nulla di buono. Lo hanno chiamato il Madoff Due, il socio del circolo Parioli che distribuiva patacche quasi come Gianfranco Lande. Hanno persino ironizzato sulle partitelle accanite a calcetto e su quel soprannome, ”Fuschigno”, guadagnato a suon di dribbling con i ”piedi morbidi” che si ritrova. E forse è l’unica cosa della quale vorrebbe parlare, Cesare Fusco, perché suo zio Tonino era nella Roma dello scudetto del ’42, e anche suo padre è stato giallorosso in serie A per due anni. Poi, invece, attraverso il suo avvocato Pierpaolo Dell’Anno, accetta di spiegare quella che il penalista che lo assiste definisce ”la truffa che non c’è”.
Cominciamo dalla fine. Quanti clienti aveva?
«Una quarantina in tutto. E complessivamente la mia sim, la Orconsult, gestiva sei, sette milioni».
Che sono finiti dove?
«Se li sono ripresi gli investitori, nessuno ha perso niente».Si spieghi.
«Semplice. Non davano i soldi a me; li depositavano in banca e mi davano la delega per gestirli. Quando la Orconsult è stata commissariata, i miei clienti sono andati in banca e si sono ripresi i loro soldi».
Nessuno ha perso nulla?
«Nessuno».
Perché la Consob ha commissariato la sua società?
«Per irregolarità organizzative. Non abbiamo superato alcuni stress test. Nulla che avesse a che fare con la perdita dei risparmi dei clienti».
Però in procura dicono che lei è sotto inchiesta.
«Vero. Ma in relazione all’attività di un’altra società, la Fin.pet, che si occupa di tutt’altro. Ci siamo denunciati a vicenda io e il presidente, l’avvocato Aldo Sabelli. Si tratta di una questione che riguarda la presunta distrazione, da parte mia, di parte del capitale sociale. Ho già provveduto a fornire garanzie al pubblico ministero Orano, titolare del fascicolo, sulla restituzione della somma che viene contestata».
Dunque la Orconsult non è sotto inchiesta?
«Assolutamente no. Non vengono contestati reati di nessun genere a proposito dell’attività della sim».
Che tipo di interesse garantiva ai suoi clienti?
«Non garantivo nulla. Ogni anno si prendeva come riferimento il tasso Fideuram e ogni anno gli interessi che riconoscevo ai miei clienti erano superiori a quel tasso. In gergo, ho sempre realizzato ”over performance”. Se guarda gli atti in mano al commissario di Orconsult, non c’è un reclamo di nessun cliente».Qual’è stato il tasso di interesse più alto riconosciuto in questi anni ai suoi clienti?
«Diciotto virgola sei per cento, nel 2006».
Eppure dicono che al Circolo Parioli le hanno chiesto di dimettersi.
«Al Parioli mi sono dimesso io, e comunque avevo solo un cliente, una signora. Piuttosto se vuole le faccio vedere i messaggi di solidarietà che mi sono arrivati solo oggi, dai soci del Parioli. Sono circa ottanta».
Secondo lei perché?
«E secondo lei? Forse perché l’unica cosa vera che è stata scritta su di me è che ho il ”piede morbido” sul campo di calcetto».

M.Mart.