Vari, 7 aprile 2011
CHE COS’È LA NEP
• Il dissenso si espandeva fra gli operai e nel marzo 1921 i marinai di Pietroburgo si ribellarono. I ribelli chiedevano maggiori libertà politiche e sindacali, ma il governo rispose con un repressione militare.
Nello stesso anno si tenne a Mosca il X congresso del Partito comunista. Sul piano economico fu avviata una liberalizzazione nella produzione e negli scambi. La nuova politica economica (Nep) aveva l’obiettivo di stimolare la produzione agricola e di favorire l’afflusso dei generi alimentari verso le città. Essa ebbe conseguenze benefiche sull’economia, ma effetti sociali non previsti:
• nelle campagne i nuovi spazi concessi all’iniziativa privata stimolarono la ripresa produttiva, ma favorirono il riemergere del ceto dei contadini ricchi che controllarono il mercato agricolo;
• la liberalizzazione del commercio aumentò la disponibilità di beni di consumo, ma provocò la comparsa di una nuova classe di trafficanti. [http://www.riassuntiscuola.altervista.org/storia/st_rivrussa.html]
• Col decimo congresso del Partito comunista nel marzo 1921, Lenin annuncia l’abbandono del "comunismo di guerra" e l’inizio la "Nuova Politica Economica" (NEP), come già preannunciato nel saggio "L’estremismo, malattia infantile del comunismo", scritto nell’aprile 1920.
Egli rinuncia alla realizzazione immediata di un sistema economico pianificato (di cui era possibile ravvisare alcuni elementi come il GOELRO la Commissione di Stato per L’Elettrificazione della Russia istituita nel febbraio del 1920)[15], già durante il periodo del "comunismo di guerra" ed in quello immediatamente precedente, giudicando non pronta la popolazione: si ha la sostituzione delle requisizioni ai contadini con un’imposta in natura, la restaurazione della libertà di commercio e della proprietà privata delle piccole e medie imprese, l’abolizione del controllo operaio, la reintroduzione del cottimo e il ristabilimento dell’azione sindacale. La scelta di abbandonare il comunismo di guerra viene presa dopo una serie di ribellioni operaie e dopo l’ammutinamento della base navale di Kronštadt (tra il 1º e il 17 marzo 1921), i cui soldati erano stati determinanti nella presa di Pietrogrado durante la Rivoluzione d’ottobre. Il bombardamento della base di Kronstadt da parte dell’Armata Rossa di Tuchačevskij è visto da alcuni storici come l’evento che pone fine al periodo rivoluzionario in Russia. [wikipedia/lenin]
• La NEP, Nuova politica economica (НЭП, Новая Экономическая Политика), fu un sistema di riforme economiche, in parte orientate al libero mercato, che Vladimir Lenin istituì in Russia nel 1921 e che durò fino al 1929. Essa rappresentò una soluzione temporanea e di riparazione dopo i disastri economici del comunismo di guerra e della guerra civile russa.
La NEP ripristinò la proprietà privata in alcuni settori dell’economia, in particolare in agricoltura. Sostituì il comunismo di guerra, considerato insostenibile in una nazione ancora sottosviluppata e dilaniata dalla guerra civile appena conclusa. Sebbene l’industria fosse totalmente nazionalizzata si introduceva il concetto di autosufficienza e autonomia aziendale e si permetteva per la prima volta ai contadini di vendere i propri prodotti sul libero mercato nazionale, fatta salva la parte che spettava allo stato. Lo stesso Lenin considerava la NEP, per quanto necessaria, un passo indietro nella corsa verso il socialismo: "Non siamo ancora abbastanza civilizzati per il socialismo", diceva, riferendosi alla condizione prevalentemente agraria della Russia del tempo, con una piccola popolazione urbana e operaia, che non permetteva un passaggio alla società pienamente socialista.
La NEP riuscì a risollevare l’economia sovietica dopo i disastri della prima guerra mondiale, della rivoluzione e della guerra con i bianchi. In particolare essa aumentò enormemente la produzione agricola e rallentò la carestia in corso. Il problema della scarsa produttività del lavoro venne risolto con lo stimolo economico del mercato libero e la concorrenza tra le industrie (per quanto soggette allo stato). La riforma creò una nuova classe dalle caratteristiche originali: gli uomini della NEP, come erano chiamati, erano coloro che si erano arricchiti grazie alle nuove possibilità di mercato, ma che non godevano di alcun diritto politico, in quanto non considerati lavoratori. Saranno tra i principali bersagli della persecuzione staliniana successiva alla morte di Lenin.
La NEP fu abbandonata pochi anni dopo la morte di Lenin (1924), in quanto si riteneva che i suoi obiettivi fossero stati raggiunti e si dovesse andare avanti. Fin dall’inizio la NEP fu vista come una misura provvisoria e raccolse pochi consensi tra i marxisti ortodossi del partito bolscevico perché introduceva degli elementi capitalistici.
Il successore di Lenin, Stalin, avrebbe messo fine all’esperimento nel 1929, non appena ebbe il pieno controllo dell’apparato del partito. Al suo posto furono introdotti i piani quinquennali, una politica economica completamente centralizzata (idea presa dalla sinistra trotzkista del partito, che peraltro egli epuró), e si intraprese un processo di industrializzazione forzata e collettivizzazione agricola. Stalin ordinò la creazione forzata di comuni agricole (kolchoz) e decise l’eliminazione dei kulaki, i contadini agiati. [wikipedia/nep]
La nuova politica economica ( in sigla NEP. Vedi X Congresso del partito comunista. In definitiva consentì al paese di uscire dalla terribile crisi che durava ormai da una decina d’ anni) che portò ad un mutamento di rotta, aveva l’ obiettivo principale di stimolare la produzione agricola e di favorire l’ afflusso dei generi alimentari verso la città ( le tasse, tra l’ altro, vengono ridotte del 40%, abolite le requisizioni alimentari, denazionalizzate le piccole fabbriche......). Ai contadini si consentiva ora di vendere sul mercato le eventuali eccedenze una volta che avessero consegnato agli organi statali una quota fissa dei raccolti. La liberalizzazione si estese anche al commercio ed alla piccola industria. Lo stato mantenne il controllo delle banche e dei maggiori gruppi industriali.La NEP stimolò l’ attività produttiva su un’ economia del tutto stremata, ma produsse effetti non previsti e non desiderati: nelle campagne favorì il riemergere dei contadini ricchi ( Kulaki) che in breve controllarono il mercato agricolo. La liberalizzazione del commercio aumentò la disponibilità dei beni di consumo, ma provocò la comparsa di una nuova classe di trafficanti, i cosiddetti nepmen, la cui ricchezza contrastava con il basso tenore di vita della maggioranza della popolazione urbana.Ciao. [http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20100624021311AAO6Zcw]
Il popolo, nel 1917, in larga parte non
era bolscevizzato, ma vide in Lenin la persona che faceva al caso suo, così come Lenin
seppe abilmente adattare il suo originario programma alle esigenze primarie che il popolo
esprimeva nelle sue proteste. Ora, nel 1921, Lenin si rese conto che continuando con la
politica del comunismo di guerra, rischiava di diventare vittima della rabbia popolare. Con
lucidità, non commise l’errore che 4 anni addietro avevano fatto prima lo Zar e poi i
governi provvisori, che perseguirono una politica nettamente impopolare, senza venire
incontro almeno alle primarie esigenze delle masse. Ecco perché venne varata la NEP, ma
come Lenin disse, essa era «una ritirata momentanea» dalla via maestra che restava sempre il
socialismo. Perciò la NEP non fu la svolta decisiva nella politica economica, ma solo un
modo, disse Lenin, di permettere al paese di riaversi dopo gli anni della guerra, senza
compromettere l’obiettivo finale che era e restava il socialismo.
Potrà stupire il fatto che il
costruttore di automobili Henry Ford
impiantò in Russia, durante gli anni
della NEP, una celebre fabbrica di
trattori. Grazie alla tecnologia
occidentale vennero migliorate
numerose fabbriche con nuovi e
moderni macchinari. Furono migliorate
le tecniche di estrazione di carbone e
petrolio. Sicuramente la collaborazione
occidentale permise una ricostruzione
dell’apparato industriale e, pur in misura
minore, un miglioramento delle
tecniche agricole. È certo che l’industria
nel periodo della NEP ebbe una ripresa,
riuscendo almeno a tornare al livello
precedente alla Prima Guerra Mondiale,
ma era pur sempre un valore troppo
basso. I bolscevichi volevano avviare uno
sviluppo industriale, ma la Russia restava
un paese in larghissima parte agricolo.
Col passare del tempo i bolscevichi guardavano con sempre più timore agli effetti
della NEP. A vasti settori del partito parve di andare verso una indesiderata deriva
borghese. Ed inoltre la dirigenza bolscevica mal sopportava l’accresciuto potere degli
specialisti borghesi, che cominciavano ad avere sempre più voce in capitolo
nell’insegnamento, nelle attività scientifiche, in quelle militari, arrivando pure a trattare
di questioni economiche. La NEP ai loro occhi, più che essere una ritirata momentanea
dalla via maestra del socialismo, stava diventando una resa ad un capitalismo strisciante.
Dubbi e perplessità si estesero nel partito, che fu ben lungi dal trovare una linea
comune. In passato, nei momenti di crisi, quando non si riusciva a trovare un accordo,
DAL COMUNISMO DI GUERRA ALLA NEP
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spesso l’autorità di Lenin aveva risolto i problemi, imponendo la sua posizione. Ma
stavolta non poté essere così.
Già nel 1922 Lenin aveva riscontrato i primi problemi di salute. Nel corso del 1923,
fu poi colpito da un primo attacco cerebrale che ne minò le funzioni vitali rendendolo in
breve inabile alla vita politica, proprio nel momento in cui il dibattito all’interno del
partito si faceva serrato. Negli ultimi mesi del 1923 Lenin, subì altri due attacchi cerebrali
le sue condizioni fisiche peggiorarono rapidamente, finché dovette assentarsi
definitivamente dalla scena politica. Il 24 gennaio 1924 Lenin morì all’età di 54 anni,
senza che le questioni che l’avvio della NEP aveva posto fossero risolte.
La domanda primaria era: continuare o no la NEP? E se sì, come era possibile farlo
senza farsi attrarre da soluzioni capitalistiche?
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