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 2011  aprile 06 Mercoledì calendario

LA RESPONSABILITÀ CIVILE COSTA 4,9 MILIONI DI EURO

La responsabilità civile dei magistrati costa 4,9 milioni di euro. È stato il governo a quantificare il totale dei possibili risarcimenti che potrebbero derivare dalla nuova norma sulla responsabilità civile dei magistrati che la maggioranza vuole introdurre nella Comunitaria 2010.

Proprio sulla stima che l’Esecutivo ha presentato ieri in commissione Bilancio della Camera si è consumata gran parte dell’ora dedicata al parere dei deputati della V commissione sull’intero disegno di legge, prima del voto in Aula sul conflitto di attribuzioni legato al Rubygate. La proiezione presentata è stata contestata dall’opposizione. Come ha precisato Massimo Vannucci (Pd), la quantificazione è stata elaborata sulla base delle cause avviate per «dolo o colpa», che sono state solo 4 per una media di 49.000 euro di indennizzo ciascuna. Stimando in via comunque cautelativa che si possa arrivare con la nuova norma a un massimo di cento cause, il costo, come detto, si attesterebbe su un ammontare complessivo di 4,9 milioni di euro. Un calcolo, che secondo l’opposizione, sarebbe quantificato in maniera «troppo approssimativa». Di qui la richiesta dello stralcio della norma (articolo 18) formulata con un parere alternativo a quello della maggioranza. Dibattito acceso, poi, anche sul rilievo formulato dal relatore di maggioranza, Massimo Polledri (Lega), che chiedeva al governo di poter prevedere l’introduzione dell’assicurazione obbligatoria per i magistrati, sulla falsa riga di quella già prevista per i medici.

In serata, dopo il via libera della Camera al Ddl per la valorizzazione dei piccoli comuni, la commissione Bilancio si è ritrovata per licenziare il parere sull’intero testo della Comunitaria 2010, incluso l’articolo 18 sulla responsabilità civile dei magistrati. Un parere favorevole sul filo di lana, con 24 voti a favore e 23 voti contrari.

Ma nonostante questo la Comunitaria 2010, oggi all’esame dell’Aula, è destinata oggi a tornare in commissione Politiche comunitarie. Due i nodi ancora da sciogliere: la stabilizzazione dei precari della scuola e i canoni demaniali. Con un emendamento del relatore Gianluca Pini (Lega) si punterebbe a risolvere definitivamente la querelle con Bruxelles sulle procedure di infrazione che oggi bloccano gli investimenti di 32mila operatori turistici. Un buon motivo per far spazio in Aula al processo breve.