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 2011  aprile 06 Mercoledì calendario

«NOI, PRIGIONIERE D’ORO NEI SALONI DELL’ELISEO»


Rue du Faubourg Saint-Honoré 55, 75008 Parigi. È l’indirizzo più ambito di tutta la Francia: il palazzo dell’Eliseo, sede della presidenza della Repubblica. I politici farebbero di tutto per andarci; le loro mogli, per andarsene. O almeno è quello che si ricava da un bel documentario del giornalista Gérard Miller, Femmes de président , che ricostruisce la storia delle première dame della Quinta repubblica, da Yvonne de Gaulle a Carla Bruni Sarkozy e le fa parlare tutte, tranne ovviamente le due che sono morte (le consorti del Géneral e del suo successore Pompidou) e l’unica che ha rifiutato, Cécilia CiganerAlbeniz, prima moglie di Sarkozy, finora la sola consorte ad aver mollato il marito a presidenza iniziata.

Intanto, l’Eliseo non piace: troppo solenne, troppo freddo, troppo pomposo, troppo ufficiale. Madame de Gaulle si lamentava del vis-àvis delle sue stanze, che si affacciavano su un’altra ala del palazzo e la obbligavano a vivere con le tende perennemente tirate. Modesta e riservata, ma non la nullità che si è spesso detto, fu trovata una volta a lavare i calzini presidenziali in un lavabo per non perdere il contatto con la vita vera. E l’unico mobile che si portò da casa fu la piccola scrivania dove sbrigava la sua alluvionale corrispondenza.

Anne-Aymone Giscard d’Estaing invece non apprezzava la ristrutturazione degli appartamenti privati fatta da madame Pompadour: «un arredamento sbagliato», accusa con una smorfia. Carlà vive a casa sua, nel sciccoso sedicesimo arrondissement, dove la sera la raggiunge Sarkò. E racconta: «E’ bene tagliare con l’Eliseo, altrimenti lui lavorerebbe sempre. Cerchiamo di parlare d’altro, di film, di libri, di musica, poco di politica. E io provo a impedirgli di riempirsi di cioccolata».

Alla fine, l’unica presidentessa felice di abitare all’Eliseo è stata la tostissima Bernadette Chirac, del resto nata in una grande famiglia, figlia di un ambasciatore di Francia e quindi abituata al fasto pomposo degli appartamenti di rappresentanza. Confessa candida che, «benché dal primo giorno mi sia detta: guarda che prima o poi finirà», il trasloco, dopo dodici anni di glorie presidenziali, è stato un trauma.

Sono i paradossi della Francia, questo paese che, benché abbia tagliato la testa al re, resta il più monarchico d’Europa e infatti ha inventato la più monarchica delle repubbliche. Maschilista ma non misogino: come spiega il grande storico Marc Fumaroli, la legge salica era tipicamente francese, quindi nessuna regina ha regnato se non per interposto re o scemo o malato o minorenne. Ma molte hanno contato, anche nella versione repubblicana. Del resto, spiega Danielle Mitterrand, «Io non ho sposato il Presidente, ho sposato François Mitterrand. A 28 anni, quando l’unica nostra proprietà era la camicia che indossavamo». Più gauchista dell’unico presidente di gauche della Quinta repubblica, mise più volte in imbarazzo la sua diplomazia, per esempio abbracciando Fidel Castro. Ma, spiega lei, «con François non ho mai avuto una divergenza. Con il presidente, qualche volta sì» (con François, magari, una divergenza c’è stata: il fatto che lui avesse altrove un’altra donna e una figlia segreta).

Già, la politica. C’è chi l’ha sempre fatta, come Bernadette (il cervello politico, nella coppia, è il suo), o appunto Danielle. C’è chi la detestava, come madame Pompidou, i cui amici erano tutti artisti, musicisti e scrittori. C’è chi dava una mano, come la signora Giscard: «Ogni mese visitavo per un paio di giorni un dipartimento diverso».

E c’è chi ci è caduta dentro, dice Carla Bruni in Sarkò, «come un cavallo nello stagno. Mi interesso, ma non è il mio mestiere». E poi spiega che la gente si appassiona alla première dame allo stesso modo con cui s’innamora dello psicanalista: «E’ un transfert. Alcuni sono imploranti, altri indiscreti. Ma tutti ti considerano non per quello che sei, ma per la tua funzione. Sei tu quella più vicina al potere». E il potente va blandito: «Mio marito - racconta Bernadette Chirac - è come un bambino. Ogni volta che esce un sondaggio sulla sua popolarità si precipita a mostrarmelo come se avesse preso un buon voto a scuola. E mi ripete di continuo: hai fatto bene a sposarmi, grazie a me hai avuto una vita così interessante. Beh, è vero, ma è un po’ stancante sentirselo ripetere ogni cinque minuti...».


Carlà Bruni Diventa moglie di Nicolas Sarkozy il 2 febbraio 2008, quando lui è già in carica

Yvonne de Gaulle Il suo matrimonio col Gèneral è del 6 aprile 1921. Dopo la guerra, dal 1959 al 1969, è première dame

Danielle Mitterrand Sposa François dopo la Liberazione, il 28 ottobre 1944. Dal 1981 al 1995 vive con lui all’Eliseo

Bernadette Chirac Sposa Jacques il 16 marzo 1956 e dal 1995 al 2007 abita con lui all’Eliseo