Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  aprile 06 Mercoledì calendario

CITTA’ DEL VATICANO —

«So che siete numerosi e non nego che ciò mi faccia piacere, poiché è noto a tutti quanto il mio cuore batta per la gloriosa Juve fin da quand’ero bambino» . Andrea Agnelli ascolta le parole del cardinale Tarcisio Bertone con l’aria un po’ emozionata, alle sue spalle la bandiera gialla e bianca del Vaticano che domina la sala tra gli stendardi bianconeri. Il Segretario di Stato del Papa non poteva venire, però ha scritto una lettera che l’arcivescovo Domenico Calcagno, segretario dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, legge solennemente ai tifosi juventini della Santa Sede. Il presidente della Juventus sorride quando il più stretto collaboratore di Benedetto XVI lo ringrazia e rivela: «Anche oggi seguo con interesse la squadra e ammiro i suoi eccezionali atleti. Guardo le partite con la passione e l’ardore del tifoso, e ciò stempera a volte i gravosi impegni del mio ministero…» . Vescovi e monsignori, gendarmi e dipendenti con i bimbi in maglia bianconera: il «club» juventino più esclusivo del pianeta, seppure informale, si è ritrovato ieri sera a una cena senza precedenti. Luogo d’incontro sobrio, il ristorante di un Cral a Roma. Centoventi invitati «per ragioni di spazio: potevamo essere il triplo» , dice orgoglioso l’organizzatore, il commissario della Gendarmeria Mario Scola. E, al tavolo con il presidente bianconero e l’ad Beppe Marotta, il cardinale Francesco Marchisano, arciprete emerito della Basilica di San Pietro, il direttore dell’Osservatore Romano Giovanni Maria Vian e monsignori come Paolo De Nicolò, reggente della Prefettura della Casa pontificia, il maltese Alfred Xuereb, secondo segretario di Benedetto XVI, Angelo Pirovano della Segreteria di Stato, lo stesso Calcagno. Proprio ieri John Elkann ha fatto sapere che la squadra «non ha avuto i risultati che ci aspettavamo» ma «sul futuro sono più fiducioso, perché ho chiesto a mio cugino Andrea Agnelli di assumere l’incarico di presidente e so che guiderà il Club con passione e lungimiranza» . E Agnelli mostra fiducia: «La fede è così importante che non arriverei ad associare quella parola a una squadra, però è bello che la passione genuina possa esserle assimilata: abbiamo bisogno di sostegno. Ci sono stati alti e bassi, come è normale nei periodi di cambiamento. Ma abbiamo chiaro ciò che è necessario per tornare ai massimi livelli. E la squadra ha dimostrato di poter battere chiunque» , ha concluso tra gli applausi: «È stato bello, oggi, passeggiare per Roma…» . Gian Guido Vecchi