Pietro Saccò, varie, 5 aprile 2011
COLF E BADANTI IN REGOLA SUL WEB, PER VOCE ARANCIO
«Dietro ogni grande uomo c’è una grande donna. Dietro ogni grande donna c’è una grande colf» (Luciana Littizzetto).
Il lavoro domestico diventa ancora più casalingo. Per sbrigare le pratiche burocratiche legate al contratto di colf o badanti non servirà più uscire di casa, si potrà fare tutto su internet o al massimo, per chi fa più fatica a cavarsela con le nuove tecnologie, al telefono. E addio alle noiose code agli sportelli dell’Inps.
C’è una serie di novità in arrivo per le famiglie che hanno assunto colf o badanti (sono 718mila secondo gli ultimi dati Inps) o per quelle che ancora non le hanno messe in regola e vogliono procedere con l’assunzione (e ancora l’Inps stima che siano circa altre 700mila le colf e le badanti da regolarizzare).
Le novità, entrate in vigore il 1° aprile, sono state introdotte dall’Inps con tre circolari (le numero 75, 169 dello scorso anno e la 49 del marzo 2011). L’istituto nazionale di previdenza ha aggiornato le modalità di gestione del rapporto di lavoro domestico e quelle di versamento dei contributi scegliendo di semplificare le procedure facendo passare tutto per via telematica. Il nuovo corso non è comunque una sorpresa: molte delle famiglie che hanno un lavoratore domestico hanno già ricevuto la lettera dell’Inps che spiega loro tutte le novità. Chi ancora non ha ricevuto la comunicazione, l’avrà presto. A tutti però servirà probabilmente una fase di rodaggio per abituarsi ai nuovi meccanismi.
Woody Allen, ha mai rovistato nei cassetti e nei nascondigli degli altri?: «Una volta sospettavo che la badante dei miei genitori li trattasse male e allora ho messo una videocamera nascosta. L’avevo piazzata male e si vedevano solo le fronti. L’ho aggiustata e quando ho visto i nastri ho scoperto che i miei erano così insopportabili che avrei dovuto dare un bonus alla badante».
Che cosa bisogna fare. Per prima cosa bisogna procurarsi il proprio codice Pin, una specie di password indispensabile per usare i servizi telematici dell’istituto di previdenza. Chi ha già una colf o una badante al suo servizio dovrebbe avere già ricevuto dall’Inps una lettera con le prime otto cifre del Pin, e a quel punto gli basta andare sul portale dell’Inps (www.inps.it) e, tessera sanitaria alla mano, cliccare su “Attiva il tuo Pin” per completarlo. Chi invece non avesse ricevuto la prima parte del codice potrà chiederla passando sempre dal sito Inps e cliccando su “Richiedi il tuo Pin Online”. Altrimenti c’è anche la possibilità di chiedere il Pin al call center dell’Inps, chiamando il numero verde 803.164. Infine chi ha ricevuto dal proprio Comune la “Carta nazionale dei servizi” potrà usare direttamente quella.
I tempi del Pin non sono proprio minimi. Mentre la seconda parte del codice arriva nel giro di poche ore via email o sul cellulare, per la prima bisogna attendere la lettera dell’Inps, che passa per la posta ordinaria, e quindi ci mette più o meno una quindicina di giorni.
Il codice è indispensabile. Perché dal 1° aprile, e questa è la prima novità, bisogna passare dal sito dell’Inps per comunicare all’istituto l’assunzione di una colf o di una badante, eventuali variazioni del suo contratto, proroghe o cessazioni del rapporto di lavoro (il percorso dal portale Inps, in questi casi, è «Al servizio del cittadino - Autenticazione con Pin-Cns - Servizi rapporto di lavoro domestico»).
In questo caso, invece, i tempi sono stretti. Il datore di lavoro dovrà comunicare l’assunzione del collaboratore domestico entro le 24 ore del giorno antecedente l’inizio del rapporto di lavoro. Per comunicare eventuali variazioni, invece, ha cinque giorni di tempo dal verificarsi dell’evento. Nel caso di omessa o ritardata comunicazione il datore di lavoro incorre in una multa da 100 a 500 euro per ciascun lavoratore interessato.
Cecylia, polacca, 46 anni, vedova da tempo, vive in un piccolo paesino della Provincia di Chieti. Tutte le mattine prepara la colazione al nuovo compagno, poi esce per andare al lavoro da un’anziana di un paese vicino. Il suo compito è accudirla, farle compagnia, farle la spesa, andare in farmacia, sistemare la casa, cucinare ecc. Dice: «Appena giunta in Italia non sapeva cosa significasse fare la “badante”, ha imparato tutto pian piano». Ha iniziato nel 2001, dopo un breve periodo di prova ha preteso di essere assunta per rinnovare periodicamente il suo permesso di soggiorno. Non ha mai accettato lavori in nero né di rimanere in Italia clandestinamente perché «per essere me stessa - spiega - ho bisogno di sentirmi libera».
Il canale telematico preparato dall’Inps prevede, nella fase d’inserimento, un insieme di controlli sulla correttezza e coerenza dei dati inseriti. Ma per i datori di lavoro sarà meglio procedere soltanto dopo la sottoscrizione del contratto, perché con il nuovo sistema l’annullamento dell’assunzione è consentito solo entro i cinque giorni dalla data indicata quale inizio del rapporto di lavoro. Viceversa si dovrà procedere a effettuare una comunicazione di cessazione.
Tra le variazioni da comunicare on-line non ci sono solo le “classiche” comunicazioni di proroga del termine, di trasformazione e cessazione del rapporto di lavoro, ma anche quelle sui cambi di indirizzo, di orario di lavoro e di retribuzione. In particolare, tenere aggiornati questi ultimi due dati diventerà fondamentale, perché (ed ecco una seconda novità) sarà la stessa Inps a calcolare i contributi da versare.
L’Inps ha infatti abolito l’uso del vecchio bollettino postale. Al suo posto c’è il sistema Mav (il bollettino il cui pagamento segue una procedura interbancaria standard), che si potrà pagare presso la propria banca. L’istituto di previdenza emetterà le richieste di pagamento (Mav) sulla base dei dati retributivi e di orario comunicati dal datore di lavoro.
Per ogni trimestre saranno possibili solo due comunicazioni di variazione di orario e retribuzione. Considerato lo sfasamento di emissione dei pagamenti (nel mese di marzo per i primi due trimestri e in settembre per i successivi), è molto probabile che il datore di lavoro dovrà ricorrere ai servizi online, attraverso la sezione dedicata al pagamento, per ottenere la generazione di un altro Mav con importo conforme alle variazioni che intende inserire.
I Mav non saranno più spediti a casa (quello del primo trimestre di quest’anno sarà l’ultimo a essere recapitato) ma dovranno essere scaricati dal sito dell’Inps.
Abolito il bollettino postale, il Mav non è comunque l’unica forma di pagamento possibile (ed ecco una terza novità). Si può passare infatti dal circuito di pagamento “Reti amiche” (cioè tabaccherie che espongono il logo “Servizi Inps”, in questi casi serve solo il codice fiscale e quello del rapporto di lavoro), dal sito dell’Inps, oppure telefonando al numero verde dell’istituto (in entrambi i casi serve la carta di credito). Presto l’Inps renderà disponibile l’attivazione del sistema di pagamento attraverso l’addebito diretto sul conto corrente bancario tramite Rid.
Per tutte le modalità di pagamento è prevista la possibilità di doppia copia della ricevuta, per consentirne l’attestazione e la consegna da parte del datore di lavoro al lavoratore. Un’apposita sezione è stata anche adottata all’interno del modulo Mav, così da permettere l’inserimento della data di pagamento e della firma del datore di lavoro.
Può sembrare complicato, ma abituandosi i datori di lavoro apprezzeranno le novità. «C’eravamo resi conto – ha spiegato il presidente Inps, Antonio Mastrapasqua – che la gestione del lavoro domestico era davvero complicata. Bisognava andare allo sportello dell’Inps per assumere una persona e alla posta a pagare i contributi. Adesso sarà possibile fare tutto da casa, al pc o attraverso il telefono».
I cittadini che dovessero trovarsi davvero troppo in difficoltà con queste novità potranno sempre rivolgersi al servizio telefonico (803.164) per le operazioni. In alternativa si può chiedere aiuto a qualche intermediario, come patronati, consulenti del lavoro, o l’organizzazione Assindatcolf.