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 2011  aprile 05 Martedì calendario

OMEOPATIA, PER VOCE ARANCIO

Omeopatia, che deriva dal greco ὅμοιος, simile, e πάθος, sofferenza.
L’omeopatia è una terapia non convenzionale basata sul principio che il simile cura il simile («similia similibus curant»). In pratica sostiene che una sostanza capace, a concentrazioni elevate, di far ammalare un soggetto sano può, in dosi molto diluite, curare gli stessi disturbi in un soggetto malato.
Ippocrate, che diceva che i malati potevano essere curati sia con rimedi contrari sia simili alla patologia presentata.
I prodotti omeopatici sono preparati con materie prime di origine minerale, vegetale, animale sottoposte a scuotimento e diluizione per eliminare le componenti tossiche e aumentare le proprietà terapeutiche. Si trovano in farmacia sotto forma di granuli e globuli da sciogliere sotto la lingua e sono indicati per la cura di tosse, mal di gola, otite, dolori muscolari, allergie, cefalea, alimentazione scorretta, alterazioni dell’umore ecc.
Allium cepa, pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Liliacee. In pratica, una cipolla. È usata come rimedio omeopatico contro il raffreddore. I granuli vanno presi lontano dai pasti, lasciando che si sciolgano in bocca. Due o tre circa ogni tre ore (informazione disponibile su internet oppure comunicata oralmente al paziente dal farmacista esperto in medicine naturali o dal dottore che la prescrive: le medicine omeopatiche non hanno foglietto illustrativo e il cartoncino esterno non riporta posologia, indicazioni e avvertenze).
Medici italiani che si occupano di omeopatia: 30mila.
Franco Battaglia del Giornale: «Partiamo da una soluzione satura - che chiamiamo CH0 - che possiamo preparare sciogliendo 200 grammi di zucchero in un bicchiere d’acqua (più di 200 grammi non si può: se ci provate, lo zucchero in eccesso precipita come corpo di fondo). Prendete ora la centesima parte di questa soluzione, mettetela in un altro bicchiere e riempitelo con acqua pura, ottenendo così una soluzione che chiamiamo CH1. Ripetete la procedura e otterrete la soluzione CH2; ripetete e ripetete per un totale di 30 volte, quando cioè avrete ottenuto la soluzione omeopatica CH30. Nella sigla la C indica che ogni volta avete preso la centesima parte della diluizione precedente, la H è in onore di Hahnemann e il numero rappresenta il numero di diluizioni successive che avrete operato. CH30 è una possibile diluizione dei prodotti omeopatici in commercio (ma ve ne sono anche di diluiti fino a CH100 o CH200). Il bicchiere di soluzione CH0 - quella satura - contiene, si può calcolare, 100.000 miliardi di miliardi di molecole. Il bicchiere di soluzione CH1 (ottenuto da un centesimo di CH0) contiene 1.000 miliardi di miliardi di molecole di zucchero, la CH2 ne contiene dieci miliardi di miliardi, e così via».
Per l’allergia alla parietaria (pianta della famiglia delle ortiche) si consiglia l’Ignatia amara (cinque granuli per non avere più noie). Per i fastidi agli occhi è ottima l’Euphrasia (cinque granuli, due volte al giorno), per quelli al naso si può provare il Nosodo, preparato da prendere una volta la settimana per un mese prima di andare a letto.
Secondo un nostro recente sondaggio, il 41% dei lettori di VoceArancio, quando può, sceglie prodotti omeopatici, il 32% preferisce i farmaci tradizionali, il 26% decide in base al parere del medico. Nel nostro Paese l’omeopatia è una realtà in costante crescita. Secondo l’ultimo rapporto Eurispes gli italiani, donne soprattutto, che ne fanno uso sono 11 milioni, il 18,5% della popolazione.
Ambra Angiolini che, per curare la sua depressione, ha rifiutato gli psicafarmaci e si è limitata a seguire una dieta e a usare medicine omeopatiche: «In autunno sono stata ricoverata in clinica per un crollo psicofisico, ma ora lavoro e sto bene. Volevo assolutamente guarire in tempo per lo spettacolo teatrale I pugni in tasca e ce l’ho fatta. Anzi, sono più iperattiva di prima. Mi avevano annunciato un percorso di guarigione lungo. Invece, grazie alla mia determinazione, in due mesi e mezzo ce l’ho fatta. Senza psicoterapia né farmaci, ma con il riposo, l’omeopatia e una corretta alimentazione».
In Europa, nel 2009, il mercato dell’omeopatia ha raggiunto il valore di 1,09 miliardi di euro, con circa 125 milioni di utilizzatori. L’Italia, con 300 milioni di euro di fatturato (pari a circa l’1% del mercato farmaceutico totale nazionale), è il terzo mercato europeo dopo Francia e Germania.
Il primo produttore di rimedi omeopatici al mondo è il gruppo francese Boiron, con quasi 4mila dipendenti in più di 50 paesi e un fatturato 2009 di 526 milioni di euro (+12,7%). Boiron è leader del settore anche in Italia, dove copre una quota di mercato del 31% con un fatturato di 48,5 milioni di euro. A seguire c’è l’italiana Guna, con il 25% del mercato e un fatturato di 39,2 milioni. Poi ci sono Oti, Imo, Loacker Remedia e Cemon.
Alessandro Pizzoccaro, fondatore e presidente di Guna: «L’omeopatia riscuote la fiducia dei pazienti e un numero crescente di medici la adotta come terapia. É questa la ragione per cui nell’ultimo decennio abbiamo registrato una crescita con picchi annui al di sopra del 10%».
In Italia a ricorrere alle cure omeopatiche sono soprattutto dirigenti, imprenditori, liberi professionisti e impiegati. Elevata, circa il 71,3%, la percentuale dei soddisfatti. Meno apprezzate tra lavoratori in proprio, studenti, operai. L’omeopatia è diffusa soprattutto al Nord (ovest: 10,2%; est: 11,4%), con un consumo più consistente in Trentino (18,3%), Valle d’Aosta (14,8%), Veneto (12,2%), Piemonte (11%), Lombardia (10,2%). Fanalino di coda, la Calabria (1,7%).
Anche gli animali possono essere curati con la medicina alternativa. In alcuni allevamenti italiani, ad esempio, mucche, maiali e polli sono sottoposti a cure di questo tipo: si usa Arnica contro i traumi, Nux Vomica per le intossicazioni alimentari ecc.
Pro. Christian Boiron, presidente dei Laboratoires Boiron, al Corriere della Sera: «La diagnosi in omeopatia sta nell’individuare il preparato giusto per ogni paziente. La medicina omeopatica, grazie all’alta diluzione, non ha alcun effetto collaterale sui pazienti ai quali viene somministrata. I medicamenti omeopatici sono sicuri anche per bambini molto piccoli, e per le donne che ne fanno uso durante la gravidanza. Anche per questo motivo l’omeopatia si pone come una valida alternativa alla medicina tradizionale, che invece, ogni anno miete vittime per gli effetti collaterali: il numero delle morti per uso di farmaci allopatici è in crescita».
Contro. Silvio Garattini, direttore e dell’Istituto Mario Negri, al Corriere della Sera: «Il fatto che ci siano delle persone che usano un prodotto non è per forza la dimostrazione della sua efficacia. La scientificità dell’omeopatia è già stata contraddetta dal numero di Avogadro. L’assenza di principi attivi all’interno dei farmaci omeopatici li rende simili ad “acqua fresca”. Sostituendo per gioco le etichette di un certo numero di flaconi omeopatici, nessuno scienziato saprebbe ricollocarle al loro posto originario: questo perché non ci sono molecole specifiche che rendano riconoscibile un prodotto rispetto all’altro. Neanche lo stesso Boiron utilizzerebbe un farmaco omeopatico per curare patologie come tumori, diabete, ma anche una più banale cervicale. La controindicazione della medicina omeopatica è principalmente la sua inefficacia perché, in estrema sintesi, tutto ciò che viene somministrato non contiene nulla. L’effetto collaterale dei farmaci tradizionali è compensato dalla sua scientifica efficacia».
Miriana Trevisan usa prodotti omeopatici per mantenere sani capelli e unghie.
La legislazione italiana, unica in Europa, non permette che i prodotti omeopatici abbiano indicazioni terapeutiche o posologia né sulle confezioni né sul foglietto illustrativo interno. Vietata anche ogni tipo di pubblicità. Nel 2006 l’Unione europea, allo scopo di uniformare le varie legislazioni nazionali, ha emanato una direttiva che prevede per i medicinali omeopatici l’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) come tutti gli altri farmaci e, quindi, la possibilità di esporre sul prodotto la composizione, l’indicazione terapeutica e la forma farmaceutica. L’Italia, però, non si è ancora adeguata. Nel 2010 l’Oms ha pubblicato alcune linee guida sulla sicurezza nella preparazione dei medicinali omeopatici (Safety issues in the preparation of homeopathic medicines), con particolare attenzione all’etichettatura, al packaging e al foglietto illustrativo. Dice il ministro della Sanità, Ferruccio Fazio: «Se previsto, ci metteremo in regola. Sulle confezioni e ancora più chiaramente sul foglietto illustrativo verrà scritto che l’efficacia di questi prodotti non è scientificamente provata. I consumatori devono essere garantiti e informati».
In Francia i prodotti omeopatici sono rimborsati per il 35% dal servizio sanitario. Dall’anno prossimo e per cinque anni la Svizzera rimborserà tramite l’assicurazione sanitaria le cinque medicine non convenzionali (omeopatia, fitoterapia, terapia neurale, medicina antroposofica e tradizionale cinese). In Inghilterra la British Medical Association ha invece chiesto di escludere l’omeopatia dalle prestazioni del NHS, il National Health System, perché si tratterebbe solo di “stregoneria”. In Italia, nonostante la Corte di Cassazione consideri l’omeopatia come “attività riservata ai medici”, non è previsto alcun rimborso. Fazio: «Vogliamo mettere in sicurezza anche questi farmaci, creando insieme all’Aifa una classe di registrazione (classe O, non a carico del Ssn) così come previsto da una direttiva europea che abbiamo già recepito».
Dice Leonello Milani, presidente dell’Accademia internazionale di Medicina fisiologica di regolazione: «L’omeopatia e altre discipline non convenzionali si integrano benissimo con farmaci di sintesi chimica, ed è il medico che in scienza e coscienza stabilisce quale sia l’approccio terapeutico migliore per quel determinato paziente. Altro aspetto che credo si debba definitivamente chiarire è quello relativo alla definizione di “Omeopata”. Il medico omeopata altro non è, appunto, che un medico, con tanto di laurea e specializzazione. Pertanto chi si affida alle cure di un medico omeopata si affida a un professionista della salute, e nel caso vi sia un errore dovuto ad una scelta errata, si tratta di un errore del medico e non dell’omeopatia».
Christian Boiron al Corriere della Sera: «Io ho sofferto di mal di schiena e mi sono curato con l’omeopatia, con l’osteopatia e con la chirurgia. E quale ha funzionato? Tutte e tre hanno fatto la loro parte. È evidente che se capita un incidente stradale non mi sognerei mai di soccorrere i feriti con l’omeopatia. Ma prima di tutto cerchiamo di integrare le conoscenze in una sola medicina. La prima cosa da fare è mettere insieme le competenze, perché la medicina è prima di tutto un’arte umana; è necessario uno scambio, una comunicazione interna».
A Pitigliano, in Maremma, il Petruccioli è diventato alla fine di febbraio il primo ospedale italiano a sperimentare un modello di cura basato sull’applicazione di tre discipline terapeutiche naturali (omeopatia, fitoterapia e agopuntura) unite a quelle classiche. Per ora è possibile prenotare le visite degli ambulatori con gli specialisti di agopuntura e omeopatia. Una terza disciplina, la fitoterapia, sarà presto attivata. Le visite si prenotano al numero telefonico 0564/483500, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 16, il sabato dalle 8 alle 12. Simonetta Bernardini, presidente Siomi, Società italiana di omeopatia e medicina integrata: «Noi pensiamo che sia scaduto il tempo dei dialoghi tra sordi. Le due comunità, quella della medicina accademica e quella delle medicine complementari, devono intensificare il confronto. Negli anni a venire si tratta di lavorare insieme, seriamente, solidamente, su contenuti scientificamente plausibili, di migliorare il dialogo, di produrre un maggior numero di evidenze di efficacia a favore di una disciplina che ad oggi non è tramontata e che non tramonterà».
Il prossimo 10 aprile, la Lmhi (Liga Medicorum Homeopatica Internationalis, il più antico e autorevole organismo mondiale nel campo dell’omeopatia) organizza la Giornata mondiale della medicina omeopatica. Il giorno successivo, lunedì 11, l’Aiot, con il sostegno di Guna, promuove la manifestazione “Stiamo bene... naturalmente!”: gli studi medici convenzionati offriranno un check-up completo e gratuito per sensibilizzare i pazienti sull’importanza di una corretta prevenzione e di stili di vita salutari. Informazioni sul sito http://www.giornataomeopatia.it/ o al numero verde gratuito 800/385014.