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 2011  aprile 05 Martedì calendario

UNA «LENTE» ITALIANA NEL COSMO - «È

il telescopio più potente mai lanciato nello spazio, solo che non guarda la luce, ma la materia. Servirà a studiare l’universo e le sue origini. Un vero orgoglio per l’Italia, visto che il 70% di questo prodigio tecnologico è made in Italy».

Così il fisico Franco Cervelli presenta lo spettrometro magnetico Ams-02 che sarà condotto in orbita dall’ultima missione dello Shuttle Endeavour, il cui lancio è programmato per il prossimo 19 aprile. Il professor Cervelli è il responsabile del calorimetro elettromagnetico Ecal di Ams-02. Ma ciò che preme al fisico pisano è sottolineare il contributo decisivo che l’Italia, attraverso l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e il coinvolgimento di numerose imprese del settore, ha dato allo sviluppo del progetto, che ha richiesto un investimento superiore ai 100 milioni di euro.

Lo spettrometro è stato ideato per operare all’esterno della Stazione spaziale internazionale e raccoglierà dati per almeno 10 anni, cercando di aiutare gli scienziati di tutto il mondo a sciogliere interrogativi fondamentali quali: «Dov’è finita l’antimateria primordiale?», oppure «Quali sono i componenti della massa invisibile dell’universo?».

Il nucleo dello spettrometro è un grande magnete permanente al cui interno è posto un tracciatore al silicio. Procedendo attraverso Ams dall’alto verso il basso dello strumento incontriamo altri cinque rivelatori che concorrono alla identificazione accurata di ogni particella che passa attraverso lo strumento. È opportuno sottolineare come il contributo italiano alla realizzazione di Ams sia avvenuta in parte presso i laboratori delle sezioni dell’Infn, gli stessi dove vengono realizzati gli esperimenti per gli acceleratori di particelle e in parte sfruttando le competenze delle industrie italiane del settore.

Vediamo in sintesi, i principali contributi dell’industria italiana. L’elettronica di controllo del sistema del gas è stata sviluppata in Italia dalla Sezione Infn di Roma "Sapienza" e realizzata dalla società G&A engineering di Oricola (L’Aquila). Il sistema a "Tempo di Volo" è il cronometro ultrapreciso di Ams-02: il sistema è stato realizzato dalla sezione Infn di Bologna, che si è avvalsa del supporto della Carlo Gavazzi Space (Milano) per le analisi termiche e della Caen Aerospace (Viareggio) per lo sviluppo del sistema di alimentazione e di acquisizione dati. Il tracciatore al silicio è stato sviluppato dalla sezione Infn di Perugia che ne ha curato anche la realizzazione. I rivelatori al silicio sono stati assemblati in "scalette" dalla G&A Engineering di Oricola, che ha curato anche la realizzazione dei cavi di volo sotto contratto dell’Asi. Parte dei rivelatori a microstrisce al silicio sono stati invece realizzati presso l’Irst di Trento, il centro di microelettronica dell’Fbk, la fondazione trentina dedicata alla ricerca scientifica. Parte della meccanica di sostegno dei rivelatori al silicio è stata costruita dalla Euromec di Parma, dove vengono realizzate le famose superautomobili Zonda.

Il calorimetro elettromagnetico Ecal è il rivelatore posto nella posizione più bassa dell’esperimento la cui realizzazione è stata coordinata dalla sezione Infn di Pisa e misura l’energia delle particelle osservate. Oltre alla realizzazione del rivelatore effettuata nei laboratori dell’Infn di Pisa, l’industria italiana, attraverso la Caen Aerospace, ha sviluppato il sistema di alimentazione, mentre il sistema di acquisizione dati è stato sviluppato in collaborazione con la Cgs. Le infrastrutture meccaniche per il test di Ams nel simulatore spaziale sono state infine realizzate dalla società Galli e Morelli di Lucca con il supporto dell’Asi. «La realizzazione di Ams-02 – conclude Cervelli – è un successo del made in Italy perché mette a fattore comune le competenze dei laboratori dell’Istituto nazionale di fisica nucleare con le risorse economiche dell’Asi e l’eccellenza delle imprese italiane del settore spaziale».