Federico Rampini, la Repubblica 5/4/2011, 5 aprile 2011
USA, PIANO SHOCK DEI REPUBBLICANI: 4.000 MILIARDI DI TAGLI AL WELFARE
Quattromila miliardi di tagli alla spesa pubblica, lo smantellamento del Welfare State come fu edificato da Franklin Roosevelt in poi. E´ il piano-shock che i repubblicani presentano oggi, per abbattere il deficit. Ma intanto è sulla differenza tra due progetti di risparmi ben più contenuti (61 miliardi contro 33) che il Paese è col fiato sospeso.
Migliaia di aziende americane si stanno già preparando al peggio: contratti sospesi, perdite di introiti, licenziamenti. Il conto alla rovescia segna solo quattro giorni utili per trovare un accordo tra democratici e repubblicani sui tagli al deficit pubblico. Se non arriva il compromesso bipartisan questo venerdì, si rischia il bis di quel che accadde nel 1995 e 1996, in un contesto politico simile: alla Casa Bianca c´era il democratico Bill Clinton, al Congresso una maggioranza repubblicana. Allora il mancato accordo sul bilancio portò a un vuoto legislativo con blocco di spesa, 26 giorni di chiusura degli uffici federali, la paralisi di un quarto delle commesse pubbliche (su un totale di 18 miliardi di dollari). Si fermarono perfino le aziende private che hanno in appalto dal governo il trattamento dei rifiuti tossici in 609 discariche. Vennero licenziati 2.700 lavoratori. Chiusero tutti i parchi nazionali con una perdita di 14 milioni al giorno (mancati ingressi di visitatori). Alla fine Clinton riuscì a far sì che l´opinione pubblica desse la colpa ai repubblicani e lui venne rieletto nel novembre ‘96.
Oggi le differenze sono molte. Per esempio il fatto che i democratici hanno perso la maggioranza alla Camera ma non al Senato. Alle elezioni presidenziali mancano ancora 19 mesi (novembre 2012). Ma la contrapposizione destra-sinistra è almeno altrettanto aspra. In ballo subito, cioè entro la mezzanotte di venerdì, ci sono le cosiddette "spese discrezionali" dell´Amministrazione federale, cioè il 12% della spesa pubblica totale. Non vi rientrano - per ora - quelle spese che derivano da obblighi dello Stato e diritti dei cittadini come le pensioni e la sanità pubblica per anziani. I repubblicani nel novembre scorso misero a segno una poderosa avanzata elettorale appoggiandosi sul movimento del Tea Party: una protesta anti-Stato che vede nel deficit pubblico il principale pericolo per la nazione, ed è risolutamente contraria a curarlo aumentando le tasse. Alla Camera dove sono maggioritari i repubblicani hanno approvato 61 miliardi di tagli di spesa. La Camera dove comandano i democratici si rifiuta di ratificare quella legge e contro-propone 33 miliardi di tagli, d´accordo con Barack Obama.
Inoltre oggi i repubblicani riveleranno il piano ben più drastico per ridimensionare due mostri sacri della spesa pubblica "obbligatoria", la Social Security (pensioni) e il Medicare (sanità per gli anziani); e per depotenziare l´Agenzia per la protezione dell´ambiente. Tutto l´impianto del Welfare State costruito a partire dal New Deal verrebbe rimesso in questione. L´annuncio di programmi così radicali da parte della destra può portare a un irrigidimento anche tra i democratici, e far saltare l´ipotesi di accordo per venerdì.