Marco Pasciuti, Leggo 5/4/2011, 5 aprile 2011
IL MUSEO DEGLI EROI DIMENTICATI
L’11 settembre 2001 il cielo si richiuse sulle loro teste, inghiottendoli in un inferno di acciaio, cemento e polvere. In 2.603 morirono sepolti dal crollo delle due torri del World Trade Center, abbattute da due Boeing 767 (volo American Airlines 11 e volo United Airlines 175) dirottati dagli uomini di Al Qaeda: 1.123 di loro non hanno ancora ricevuto sepoltura per l’impossibilità di riconoscere e ricomporre i corpi. Ora i resti potrebbero essere seppelliti sotto il September 11 Memorial, il gigantesco polo museale che sarà inaugurato l’11 settembre a Ground Zero. Ma le famiglie non ci stanno: «Una soluzione - dicono - offensiva».
Si chiamerà Reflecting Absence, il museo dedicato alla memoria della tragedia che 10 anni fa cambio la storia del mondo. Rifletterà, come dice il nome stesso, l’assenza di coloro che non ci sono più. Ma mi loro resti ci saranno: i progettisti hanno pensato per i 1.123 ignoti una sepoltura comune, collocata a 21 metri sotto il livello della strada, dietro un gigantesco muro di granito, un epitaffio di Virgilio a consegnarli all’immortalità: «Nessun giorno vi cancellerà dalla memoria del tempo».
Domenica i parenti si sono ritrovati a Ground Zero per dire no al progetto. «E’ una cosa talmente oscena - spiega Maureen Santora, madre di Chistopher, vigile del fuoco - che è impossibile addirittura da immaginare». «Nessuno ci ha consultato», urla Sally Renegard, madre di Christian, anche lui tra i pompieri che persero la vita per salvarne centinaia di altre. Il comune si difende. Christy Ferer, che perse il marito e che ora è il tramite tra il sindaco Bloomberg e i familiari assicura: «Alle famiglie sarà garantito l’accesso privato alle sepolture».