Marco Zatterin, La Stampa 5/4/2011, 5 aprile 2011
LA UE: I PERMESSI TEMPORANEI SONO ILLEGITTIMI
Non è un bel match, quello che Roma e Parigi giocano sugli uomini in fuga da Lampedusa, ma intanto l’Italia segna un punto importante. La Commissione Ue, guardiano dei Trattati, ha sentenziato ieri che «gli Stati hanno il diritto di autorizzare chiunque vogliano a restare sul proprio territorio». Ne consegue che il governo può legalizzare temporaneamente i clandestini del Nord Africa se lo ritiene, anche se così apre loro la porta del continente e, nel caso, soprattutto della Francia. «Sono matti, così fanno saltare Schengen», ha commentato una fonte transalpina, consapevole che i tunisini puntano all’Esagono e i patti di libera circolazione impediscono alla Gendarmerie di fermarli sul confine come vorrebbe l’Eliseo.
Ne parleranno al più presto i due leader, il premier Berlusconi e il presidente Sarkozy, con tutti gli auspici di Bruxelles che ostenta il desiderio che la disputa sia risultata in via bilaterale. Nell’attesa dell’evento, continua la polemica. La Francia accusa l’Italia di lasciar andar via i migranti pur di toglierseli di casa, l’Italia accusa la Francia di rispedirli indietro violando le intese che, coi patti di Schengen, hanno abolito i controlli sistematici alle frontiere interne. «E’ un paradosso ammette Rosa Balfour, senior analist della think tank European Policy center -: sono due Paesi che hanno una politica dell’immigrazione influenzata dagli elettori più chiusi al fenomeno, che affrontano il problema in modo simile, ma non riescono a farlo insieme perché gli interessi divergono».
Il ministro degli Interni francese Claude Gueant ha scritto alla Commissione Ue per ribadire che i controlli di polizia alla frontiera non avvengono in modo sistematico, anche se l’impressione che si ha a Ventimiglia e che stia avvenendo il contrario. Bruxelles dovrebbe andare a verificare e non risulta che lo abbia fatto. Ha però messo insieme una serie di proposte che calerà sul tavolo dei ministri degli Interni fra una settimana. Tutto sarà discusso alla luce dell’accordo bilaterale fra Roma e Parigi, siglato nel 1997, che autorizza la restituzioni degli irregolari non graditi, patto che negli ultimi giorni è stato sulla vetta nelle amnesia negoziali italiane.
Potrebbe contribuire a chiarire il quadro il voto atteso in giornata all’Europarlamento sui nuovi flussi migratori. Pressato dalla componente italiana, il gruppo Popolare spinge per l’applicazione della «clausola di protezione temporanea» che, in caso di grandi flussi, spalma automaticamente fra gli stati i clandestini entrati nel territorio Ue. Cecilia Malmstroem, responsabile Ue per la Giustizia, ha ammorbidito la posizione in materia. Venerdì l’aveva esclusa parlando «di numeri insufficienti». Ieri ha detto «che se ci saranno tutte le condizioni richieste dalla normativa, potrà considerare la clausola».
Oggi il Parlamento voterà la relazione dell’eurodeputato leghista Fiorello Provera sulla recente ondata migratoria. Il testo, che ha riscosso largo consenso, sottolinea l’importanza dell’immigrazione controllata e nega il principio del respingimento, al punto che il capogruppo del Pd, David Sassoli, s’è chiesto «se Bossi lo voterebbe». Il numero uno del Pdl, Mario Mauro, ha auspicato tempi stretti per «la clausola di protezione». La Commissione ha invitato ad attendere gli eventi. La pressione di chi non vuole i tunisini continua ad essere più forte di quella alla solidarietà.