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 2011  aprile 05 Martedì calendario

«SERVE UN PIANO DA 5 MILIARDI SU SCALA EUROPEA. SENNO’ IN TRE MESI SIAMO DACCAPO»

«Possiamo mettere tutte le navi che vogliamo a guardia delle nostre coste, ma se non rilanciamo la nostra economia, tra tre mesi saremmo daccapo: altre migliaia di giovani salterebbero sulle barche per Lampedusa» . Mehdi Havas è nato a Marsiglia, 51 anni fa da genitori tunisini. Si è laureato in ingegneria a Parigi e ha fondato una multinazionale dell’informatica. A gennaio ha deciso di rientrare nella Tunisia rivoluzionaria. Oggi è ministro del Turismo, settore chiave dell’economia. La trattativa con l’Italia sull’immigrazione clandestina si sta rivelando molto difficile. Perché? «Penso che un accordo sull’emergenza si troverà. Il tema, però, è capire quanta tenuta avrà già da qui a tre-quattro mesi» . Che significa? «Se pensiamo di risolvere il problema solo mettendo più navi a guardia delle coste, non andremo lontano. Negli ultimi tre mesi la nostra economia è andata a picco. La Tunisia è stata saccheggiata per anni dal clan del dittatore Ben Ali. Il risultato è che ci troviamo con 500 mila disoccupati e se andiamo avanti con questo ritmo produttivo ci vorranno cinque anni per riassorbirli» . Ma nella proposta italiana è previsto anche un sostegno alle imprese tunisine e altre risorse. Potrebbero arrivare tra i 200 e 300 milioni di euro. «E noi diciamo grazie. Però stiamo ragionando su scale diverse. Riprendiamo il filo dei numeri per capirci meglio. In Tunisia la popolazione attiva è pari a circa 2 milioni di lavoratori. Una gran parte di questi, circa 350 mila persone è impiegata nel turismo. E se consideriamo anche l’indotto, tra commercianti e artigiani, arriviamo a circa 800 mila persone. Ebbene oggi registriamo una flessione di tutto questo comparto pari al 60%. Se non invertiremo questa tendenza, alla fine della stagione turistica ci ri- troveremo con almeno altri 100-200 mila disoccupati» . Tutti possibili «clienti» dei trafficanti che mettono in mare i barconi? «Questa è la realtà, purtroppo» . Converrà che non si può chiedere all’Italia di risollevare le sorti dell’economia tunisina. «Ma certo. Questa è una questione da affrontare su scala europea, se non mondiale. Basta osservare i flussi degli emigrati. I giovani tunisini passano dall’Italia per puntare anche verso altri Paesi, a cominciare dalla Francia, così come i marocchini fanno con la Spagna. Ecco perché serve un piano di aiuti massiccio per i Paesi del Nord Africa» . Quanti soldi servirebbero alla Tunisia? «Bisognerebbe iniettare nel circuito economico 5 miliardi di euro. Attenzione, non vuol dire 5 miliardi di aiuti, ma di investimenti, prestiti a tasso ridotto, interventi delle varie istituzioni internazionali. E l’Europa non può che essere in prima fila» . Un piano gigantesco. «No, se ragioniamo in termini globali. E poi bisogna fare presto. Non possiamo dire ai nostri giovani: aspettate 4-5 anni e vi diamo un lavoro. Se io fossi uno dei 500 mila disoccupati tunisini e qualcuno mi facesse un discorso del genere, sarei il primo a cercare fortuna su una barca» . Giuseppe Sarcina