Francesco Mimmo, la Repubblica 4/4/2011, 4 aprile 2011
ROMA - Il governo ha composto il mosaico delle nomine nelle grandi società a controllo statale, dopo una serrata trattativa con la Lega che fino all´ultimo ha rischiato di rimanere a bocca asciutta
ROMA - Il governo ha composto il mosaico delle nomine nelle grandi società a controllo statale, dopo una serrata trattativa con la Lega che fino all´ultimo ha rischiato di rimanere a bocca asciutta. Ieri sono state posizionate le ultime tessere e oggi, giorno di scadenza per la presentazione delle liste, a Borsa chiusa il Tesoro ufficializzerà i nomi. Conferme per i manager alla guida operativa di Eni, Enel, Poste, Terna. Nuovo amministratore delegato alla Finmeccanica, che sarà un nome gradito al Carroccio. E volti nuovi alle presidenze, dove la spuntano i "cinquantenni". Il difficile lavoro di mediazione del ministro dell´Economia Tremonti e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta si è concluso ieri in serata, dopo il via libera arrivato dal premier Berlusconi. Paolo Scaroni e Fulvio Conti saranno confermati ai vertici rispettivamente di Eni ed Enel sulle poltrone di amministratore delegato. Ma le novità per i due colossi dell´economia italiana arrivano per le presidenze dove Tremonti ha imposto due "giovani": Giuseppe Recchi andrà all´Eni, Paolo Andrea Colombo all´Enel. Recchi ha dalla sua l´esperienza internazionale: è attualmente numero uno di General Electric per il Sud Europa e presidente del comitato investitori esteri di Confindustria. La figura ideale per una conglomerata internazionale come l´Eni e che rispetta anche il vecchio detto secondo cui alla guida del "cane a sei zampe" non ci può essere un nome sgradito agli americani. Colombo è un commercialista milanese e superconsulente aziendale, consigliere Eni su indicazione del ministero dell´Economia. Gode della massima fiducia del Tesoro, ed è anche consigliere Mediaset. Andrà a sostituire Piero Gnudi, presidente Enel dal 2002, considerato troppo vicino all´Udc di Casini per una riconferma. Il caso più complicato è stato quello di Finmeccanica. Pier Francesco Guarguaglini, ora presidente e amministratore delegato della società, viene confermato alla presidenza. Manterrà alcune deleghe importanti, ma sarà affiancato da un amministratore delegato operativo e con una posizione "forte". La scelta dovrebbe cadere su Giuseppe Orsi, già amministratore delegato Agusta Westland (elicotteri) società controllata da Finmeccanica, manager gradito alla Lega e vicino anche alla componente cattolica della politica italiana. A Guarguaglini, sfiorato dalle inchieste giudiziarie sulla Selex della moglie ma non indagato, il governo ha riconosciuto grande capacità nei rapporti internazionali, decisivi per un´impresa che opera nel settore della difesa. Su Orsi insiste la Lega, dopo la rinuncia a un posto nel valzer delle nomine per il suo candidato forte Roberto Castelli. L´ostacolo per l´attuale vicemininistro alle Infrastrutture era proprio il suo incarico di governo: una legge del ‘63 impedisce il passaggio immediato dall´esecutivo a una società con partecipazioni pubbliche. Orsi, fino ad oggi alla guida di una società con stabilimenti a Varese, piace comunque alla stessa ala della Lega, quella lombarda del ministro Maroni e dell´onorevole Giancarlo Giorgetti, che aveva insistito per Castelli. Direttore generale con ampie deleghe dovrebbe essere Alessandro Pansa, uomo di finanza e già manager interno, fortemente sostenuto dal Tesoro (in particolare dal direttore generale Vittorio Grilli). Alle Poste non cambia nulla. Massimo Sarmi resta amministratore delegato e Giovanni Ialongo rimane presidente dopo aver rinsaldato il suo rapporto con il segretario Cisl Raffaele Bonanni (per tradizione la presidenza Poste spetta al sindacato cattolico). Conferme, infine, anche a Terna: Flavio Cattaneo amministratore delegato e Luigi Roth presidente, dopo la rinuncia di Castelli inizialmente indicato proprio alla presidenza della società della rete elettrica. Ma per il rinnovo dei vertici di Poste e Terna c´è più tempo, potrebbero arrivare sorprese.