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 2011  aprile 02 Sabato calendario

Ora basta voli-tortura Sul web i posti comodi per i passeggeri snob - Era l’anno duemila e uno quando Matthew Dai­mler, cittadino america­no, gran viaggiatore non a piedi ma per i cieli di ogni dove, decise di mettere per iscritto l e proprie espe­rienze e d i trasferirle s u u n sito chiamato «seatguru»

Ora basta voli-tortura Sul web i posti comodi per i passeggeri snob - Era l’anno duemila e uno quando Matthew Dai­mler, cittadino america­no, gran viaggiatore non a piedi ma per i cieli di ogni dove, decise di mettere per iscritto l e proprie espe­rienze e d i trasferirle s u u n sito chiamato «seatguru». In principio trattavasi di hobby, una specie di dia­rio, di raccolta di indicazio­ni, curiosità su questo o quel velivolo o compagnia di volo frequentata da mi­ster Daimler. Dieci anni dopo il sito conta u n centi­naio d i milioni d i visitatori e circa settecento sono gli aeromobili inseriti, radio­grafati, illustrati nei detta­gli. Ovviamente di posto, d i sedile o poltrona, fila, fi­nestrino, corridoio, centra­le, insomma tutta quella roba lì che ci chiedono al momento della partenza, della consegna del passa­porto, del bagaglio, ritar­do a parte. Dunque chi volesse sca­pricciarsi può sistemarsi dinanzi al sito, digitare il volo prescelto e incomin­ciare a giocare, a scegliere il posto migliore ma an­che, come direbbe Veltro­ni, leggere le informazioni e i commenti lasciati d a a l­tri viaggiatori, anch’essi in­ternauti. Ma scegliere un posto non basta. Occorre sapere se c’è, vicino, alle spalle, nella poltrona da­vanti, un bebè, con il ri­schio del pianto dal decol­lo all’atterraggio. Oppure se è previsto lo snack o i l pranzo, o s e l a se­dia è confortevole, con le dimensioni precise, o, an­cora, se il posto h a u n attac­co per il personal compu­ter o se l’aereo ha una rete internet e, infine, se è pre­sente un televisore, pla­sma, cristalli liquidi e ame­nità varie. Insomma u n ser­vizio sedia in mano, con tutte le indicazioni e le con­troindicazioni, perché non è sempre carnevale. Quando si sceglie un volo a prezzi bassi, low cost per dirla come dicono quelli che frequentano le lingue o last minute , all’ultimo mi­nuto, come fanno certe gio­vani che non programma­n o nulla s e non l’amore, al­lora s i deve mettere i n pre­ventivo che forse l’aeromo­bile potrebbe essere di quelli ’ristretti’, con posti sotto vuoto spinto, c i s i do­vrà adattare ma almeno con i l gusto d i poter sceglie­re la fila me­no vicina alla toilette, il po­sto più lonta­n o dalla fami­gliola con pu­pi e pupe al se­guito, anche il bulkhead se­at che sareb­be quel posto ultimo prima della paratia che divide la classe eco­nomy dalla business , una tenda separa le tariffe ma permette al fortunato viaggiatore di non avere il fastidio d i ritrovarsi i l pas­seggero che siede nella fi­la successiva, disteso, con l a poltrona tirata giù come un mammasantissima. Totale, grazie a mister Matthew Daimler non c’è più bisogno del biglietta­io, come si diceva una vol­t a salendo sul filobus, oggi sull’airbus. Avanti c’è po­sto