Vanity Fair 30/3/2011, 30 marzo 2011
«Inutile fingere che tu sia una donna normale. Chiaramente, come questa penna, non lo sei... Come questa penna, sei leggera e pesante al tempo stesso
«Inutile fingere che tu sia una donna normale. Chiaramente, come questa penna, non lo sei... Come questa penna, sei leggera e pesante al tempo stesso... Come si fa resisterti quando il tuo viso puritano si rilassa lentamente nella lussuria? E trattiene il respiro, e per una frazione di un milionesimo di secondo diventa l’animale che ogni uomo cerca nella sua donna? Come si fa a guardare l’inchiostro che sgorga dalla penna, dalle viscere del corpo divino? A proposito, mi permetteresti di scoparti oggi pomeriggio?» (lettera di Richard Burton a Elizabeth Taylor, 27 dicembre 1970).