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 2011  aprile 02 Sabato calendario

«HO IO IL 45 GIRI IN CUI CANTA BOSSI». SPUNTA IL BOOGIE WOOGIE DEL SENATUR —

Prima del periodo celodurista, molto prima del «Foeura di ball» , è esistito un Umberto Bossi stilnovista. Che, leggiadro e ilare, in canzonetta si esprimeva così: «Ebbro di vita, ho chiesto al sole un po’ di luce sul nostro amor. Ebbro, felice, è il mio destino: un inno al sole voglio cantar» . Da anni circolava la leggenda metropolitana secondo la quale negli anni ’ 60 il capo leghista incise con lo pseudonimo di «Donato» un 45 giri dal titolo «Ebbro» . Ebbene, non si tratta di una fandonia e la soluzione del mistero era nel cassetto di una casa a Brescia. Mirko Dettori, musicista professionista, è il possessore dell’unico esemplare di «Ebbro» , microsolco della defunta etichetta discografica Caruso. Canta Donato, gli autori sono Mazzucchelli e Bossi e dirige l’orchestra lo stesso maestro Mazzucchelli. Tutto torna, insomma. Il reperto è finito in vendita sul sito per collezionisti del vinile «Mercatinomusicale» al prezzo di 250 mila euro. Una rarità dei Beatles passa di mano per 6-8 mila... «È chiaro che si tratta di una provocazione: volevo far sapere soprattutto che il disco di Bossi esiste davvero» : così parla Mirko Dettori, lo scopritore del Bossi canterino. Mirko oggi gira l’Italia mettendo in scena uno spettacolo di canzonette d’inizio secolo e così rievoca la scoperta della «chicca» musicale: «In casa stavamo seguendo anni fa un programma tv di Gianfranco Funari quando si parlò del disco inciso da Bossi. "Ma sai che a me pare di avere un disco di questo Donato? Me lo regalò un amico..."dice mia madre. Anni dopo Paolo Limiti sempre in tv racconta lo stesso aneddoto, ma non fa sentire la canzone. Allora mi dico: vuoi vedere che ho in casa un pezzo unico? Sono andato a frugare in un cassetto di mia madre e tra i 45 giri di Rita Pavone e Gianni Morandi, è saltato fuori anche "Ebbro"» . La data di incisione dovrebbe essere il ’ 64, quando l’intraprendente «Donato» aveva 21 anni: Bossi è l’autore del testo. Il motivo è un boogie woogie e risente molto del gusto di quegli anni; l’arrangiamento è un impasto di chitarra elettrica, fisarmonica e fiati. Sul lato B è inciso invece «Sconforto» , un rock lento sempre della coppia Mazzucchelli Bossi. La musica italiana ha per caso gettato alle ortiche un talento? Mirko Dettori fa il diplomatico: «Preferisco non esprimermi. Diciamo che si sente che il cantante non ha esercitato la voce...» . Nel timbro giovanile, che si perde un po’ sui toni bassi, è riconoscibile quello che, molti anni dopo, diventerà l’urlo del gran capo padano, «ebbro, felice, è il mio destinooo...» . Ma il prezioso microsolco è destinato a proseguire i suoi giorni nel cassetto della casa bresciana di Dettori? «Cifra sbalorditiva a parte, la mia intenzione è venderlo— dice Dettori— ma vorrei che andasse a qualcuno in grado di valorizzarlo: penso alla Rai, a qualche casa discografica o perché no, a Bossi stesso o alla Lega Nord. In fondo, è un documento storico, che riguarda un personaggio della nostra vita pubblica» . E a dirla tutta, «Ebbro» non ha nulla da invidiare a tanti tormentoni che hanno martellato le nostre estati.
Claudio Del Frate