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 2011  aprile 01 Venerdì calendario

LO STATO E LA BUROCRAZIA AFFOSSANO LE IMPRESE


I problemi derivanti dai contenuti di Basilea 3 stanno emergendo, per l’impresa italiana, mediamente sottocapitalizzata e fortemente indebitata, saranno dolori. Come se non bastasse, insieme alla doccia gelida di Basilea 3, già oggi molte aziende nostrane stanno facendo i conti con i ritardati pagamenti dei clienti che, più sono grandi e più sono di matrice pubblica e più pagano a babbo morto, ben oltre i termini contrattuali, guardandosi bene da asseverare le fatture dei fornitori, un modo per complicarne ulteriormente la vita. L’ottenimento dei prestiti e i tassi di interesse applicati, senza l’asseverazione delle fatture dei fornitori, non consente l’accesso al factoring e alla cartolarizzazione del credito. Nel primo caso il tasso applicato non supera il punto percentuale, nel secondo anche meno, entrambi sono inferiori a quelli dell’affidamento di conto corrente di almeno 34 punti. Una differenza sostanziale per la redditività delle aziende medie e piccole. La crisi del biennio scorso ha frantumato molte imprese e in molte ha lasciato strascichi pesantissimi, una moltitudine di queste fornisce servizi e prodotti alle grandi aziende e al sistema pubblico. In molti casi le prestazioni, come per la sanità, sono vitali per poter rendere i servizi ai cittadini. In molti altri casi sono prodotti e attrezzature che vengono sempre pagate al ribasso con forti riduzioni della marginalità. La pessima abitudine di pagare tardi è ormai così consolidata che, tutti i grandi, a capitale pubblico o privato, sovente ne fanno uso, il ricorso al debito bancario diventa così indispensabile non per guadagnare ma per sopravvivere.
MANCANO LIQUIDI
La debolezza patrimoniale delle medie e piccole imprese funziona poi da ciliegina sulla torta e il prossimo annunciato aumento del costo del denaro, a livello europeo e quindi anche nostrano, aggraverà, non solo la situazione finanziaria, ma la stessa possibilità di ottenere finanziamenti in assenza di crediti certi ed esigibili con scadenze rispettate e certificate dal committente. L’introduzione delle regole di Basilea 3, prevista per il 2016, in verità obbliga, già da ora, le banche a rivedere sostanzialmente le modalità di concessione del credito a famiglie e imprese. Punto nodale per l’ottenimento per tutti, aziende in testa, è e sarà sempre più il rating, il parametro valutativo che, in relazione a patrimonio e debiti, stabilisce il limite di indebitamento che il sistema bancario riesce a concedere al singolo cliente. Quale rating possono avere aziende che hanno clienti che onorano il loro debito solo quando decidono loro, senza garantirne il saldo? Basso, anzi molte volte inadeguato ad ottenere prestiti o addirittura tale da richiederne il rientro anticipato nel caso vi sia un protrarsi di inadempienze relative al perimetro dell’affidamento. Sta al Governo e al legislatore mettere urgentemente mano allo soluzione del problema, rinviare o peggio ancora caricare sulle P.A. locali la patata bollente in relazione ai loro bilanci non fa null’altro che accrescere il problema. Da una parte per molti prodotti e servizi, l’unico canale di domanda è quello pubblico, dall’altra sostenerne le condizioni imposte manderà al macero una miriade di imprese, le quali verranno facilmente sostituite da altre che, pur di ottenere la commessa, accetteranno condizioni non sostenibili creando una catena di Sant’Antonio senza fine che alimenterà disoccupazione e default.
SERVE UNA REAZIONE
Giusto e opportuno vigilare sulla qualità delle imprese, dei servizi e prodotti forniti, profondamente ingiusto ritardarne i pagamenti a chi, non solo ha le carte in regola ma è insostituibile per fornire prestazioni ai cittadini. Il dopo crisi obbliga il sistema Paese ad essere più veloce, concreto e credibile, come può esserlo un sistema pubblico che impone regole economiche al ribasso e in barba a chi rischia non corrispondergli i ricavi previsti contrattualmente? Sovente le banche vengono additate come responsabili della scarsa sensibilità alle esigenze delle imprese, altrettanto sovente non sono le banche le responsabili di questa posizione ma lo è scarsa capacità delle aziende a disporre di mezzi propri per effettuare la propria attività, nel caso delle P.A. e ritardato pagamento, le banche proprio ci possono fare poco e... Basilea 3 è lì dietro l’angolo. Berlusconi sa di imprese come pochi altri, agisca prima che lo sconquasso sia ben peggio della crisi immigrazione.

Bruno Villois