Alessandro Longo, l’Espresso 7/4/2011, 7 aprile 2011
LA COCA-COLA È UN GAME
Siamo in fila alla cassa del supermercato e puntiamo la fotocamera del cellulare sulla lattina di birra che abbiamo messo nel carrello. Sul display prende vita un curioso effetto: dalla lattina esce un campo da basket. Possiamo giocare mentre attendiamo il nostro turno. Oppure: istruiamo il Gps del cellulare per trovare una strada e quello di tutta risposta ci dice: "Vicino al posto dove vuoi andare c’è un ristorante per il quale ti posso offrire uno sconto di dieci euro". Sono due forme di pubblicità e marketing innovativo, su cellulare, che hanno appena cominciato a diffondersi.
Il primo sono i servizi di "realtà aumentata", che mescolano immagini reali e virtuali sul display. è un business che passerà dagli 1,5 milioni del 2010 agli 1,5 miliardi del 2015, secondo l’osservatorio Juniper Research. I grandi marchi hanno già sposato l’idea, nelle proprie campagne di marketing: Ikea, Coca-Cola, Chevrolet, Carlsberg, Audi, Nike, Adidas, tra gli altri. Funziona tramite applicazioni da installare sul cellulare. Si basa invece sulle mappe Gps (satellitari) il secondo tipo di pubblicità innovativa: quella georeferenziata. "Navteq, azienda di Nokia, è tra i pionieri di questi servizi. Ma è un business su cui stanno scommettendo anche Google e Facebook", spiega Thomas Husson, analista di Forrester Research. Si va verso uno scenario in cui la pubblicità sarà così furba e indiretta che, quasi, nemmeno sembrerà volerci vendere qualcosa.