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 2011  marzo 31 Giovedì calendario

UN SERPENTE IN FUGA NELLA GRANDE MELA

Lei si chiama Serpentina, lui risponde alla descrizione di "cobra egiziano adolescente". Tra loro non è una storia d´amore ma un duello spietato. L´incantatrice di serpenti all´inseguimento del viscido fuggiasco. La caccia alla serpe tiene col fiato sospeso una parte della popolazione newyorchese (l´altra parte invece si diverte un mondo). Tutto è cominciato nello scorso weekend con un cartello appeso all´ingresso della Sezione Rettili, al giardino zoologico del Bronx. "L´esposizione Mondo dei Serpenti oggi è chiusa" avvisava la direzione. In omaggio alla trasparenza (sempre obbligatoria qui in America) l´avviso aggiungeva la motivazione inquietante: "Il personale ha scoperto la scomparsa di un cobra egiziano adolescente, avvistato l´ultima volta nel suo abitacolo venerdì". Il direttore dello zoo, Jim Breheny, ha poi offerto alla stampa una serie di dettagli non proprio rassicuranti. Frasi di questo tipo: "Probabilmente è lo stesso tipo di serpente che Cleopatra usò per suicidarsi". Fantastiche per ispirare i titoli dei giornali, e la psicosi dei cittadini. Breheny è un carattere singolare, uno che comincia le conferenze stampa dicendo: "Per capire la situazione bisogna mettersi nella pelle del serpente". Poi va avanti spiegando che "una volta evaso il serpente deve sentirsi vulnerabile, cerca luoghi dove nascondersi e sentirsi al sicuro". (La metropolitana sembra un posto ideale). "Una volta che ha sete e fame comincerà a mettersi di nuovo in movimento" (Verso la cucina di un ristorante? Una mensa scolastica? La piscina comunale ben riscaldata?) Il direttore dello zoo si premura di aggiungere che "il cobra normalmente si nutre di uccelli e rane, non aggredisce gli esseri umani". Tuttavia, in caso di incontro accidentale e non amichevole, "le tossine del suo veleno possono uccidere provocando il soffocamento". Arrivato al Giorno 6 dalla scomparsa senza avvistamento, questi bollettini di guerra quotidiani dello zoo hanno provocato l´irruzione di altri protagonisti, decisi a condividere il palcoscenico con l´invisibile cobra di Cleopatra. Il personaggio-chiave potrebbe essere Serpentina. È questo il nome d´arte della signora Stephanie Torres, 34 anni, residente a Brooklyn. Mestiere: incantatrice di serpenti a tempo pieno. Serpentina è la regina dello spettacolo Sideshows, nello storico lunapark sulla spiaggia di Coney Island. L´adolescente egiziano in fuga è il suo partner ideale: il "cobra originario della penisola arabica" è il danzatore favorito per gli incantatori, un vero show-man. Lei ne conosce la psicologia, le debolezze, i trucchi segreti. Tutti i cronisti di New York si sono precipitati a chiederle consigli, indicazioni, le piste che lei può seguire per rintracciare l´evaso. Dopotutto, è Serpentina l´eroina del celebre ritrovamento del Pitone Albino Birmano. L´episodio forse non figura ancora sui libri di storia, ma lei se lo ricorda benissimo. Il gigante albino lavorava con lei, quando alcuni anni fa improvvisamente fece perdere le sue tracce. Lei lo ritrovò nel suo stesso spogliatoio. L´animale era capace di uccidere per strangolamento un uomo adulto, ma in realtà era rimasto nei pressi di Serpentina, evidentemente incapace di staccarsi dalla maliarda seduttrice. A fianco al gioco d´inseguimento tra Serpentina e il cobra, almeno 15.000 newyorchesi (il dato cresce di ora in ora) hanno abbracciato con entusiasmo un altro passatempo. Recitano la parte del cobra. Su Twitter. Con la firma BronxZooCobra, migliaia di messaggi si affollano sui telefonini. Tutti firmati dal serpente fuggiasco. In uno dei messaggi ringrazia sentitamente "i miei ispiratori e maestri, gli animali del film di animazione Madagascar che evasero dallo zoo di Central Park". In altri tweet il cobra manda i suoi saluti dalla pizzeria Famous Original Ray. O dal prato verdeggiante della High Line nel MeatPacking District. Tutti luoghi frequentati dalle famiglie con bambini, a cui il cobra su Twitter consiglia di "guardar bene se qualcosa si muove all´altezza delle vostre caviglie". Ma è uno di questi 15.000 buontemponi, con gli occhi incollati al display del cellulare, che rischia di calpestare inavvertitamente qualcosa di viscido e guizzante.