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 2011  marzo 30 Mercoledì calendario

L’EMERGENZA COSTA 200 MILIONI

L’emergenza immigrati rischia di costare nel 2011 almeno 200 milioni di euro. È la stima del Viminale, intanto si attendono subito circa 30 milioni dal ministero dell’Economia per saldare le spese già impegnate dal commissario strardinario Giuseppe Caruso. A partire dal noleggio dei cinque navi civili che, con l’unità della Marina Militare San Marco, oggi pomeriggio imbarcheranno i 6.200 immigrati presenti a Lampedusa. Provvisoria, per ora, la destinazione delle imbarcazioni, l’idea del Viminale è di distribuire i migranti nei centri di Trapani, Caltanissetta, Manduria, si parla anche di Santa Maria Capua Vetere e Coltano, in provincia di Pisa. Probabile un arrivo a terra non immediato, le navi potrebbero essere per qualche giorno un vero e proprio alloggio provvisorio degli immigrati. Anche perché le tendopoli destinate a ospitarli non sono tutte pronte. Oggi a Lampedusa - dove ieri in 2mila sono rimasti senza pasti - è previsto l’arrivo del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Il Cavaliere annuncerà «misure risarcitorie e compensative per l’isola». L’arrivo del premier a Lampedusa ha fatto slittare a giovedì il Consiglio dei ministri che dovrà fare il punto sulla situazione. Oggi si cercherà l’intesa - difficile, al momento - con le regioni su siti e sistemi di accoglienza. Molte le liste in circolazione, per ora del tutto provvisorie. Osserva il leader della Lega, Umberto Bossi: «Nessuna regione è contenta di prendere i migranti. La prima cosa è portarli dall’isola a casa. Ma queste sono cose che Maroni conosce a menadito». Poi aggiunge: la soluzione è una sola: «Föra da i ball». «Ci vada lui» replica Pierluigi Bersani. Le tensioni non mancano anche all’interno dell’Esecutivo, il premier non vuole respingimenti di massa. Intanto per l’emergenza umanitaria si raddoppia, o quasi, l’impegno delle unità delle forze dell’ordine: da oggi ce ne sono 900 in più tra polizia, carabinieri e guardia di finanza, destinati a Lampedusa e negli altri centri sul territorio italiano, che si aggiungono al migliaio già in attività. Non è escluso che i circa 2mila agenti diventino molti di più se l’immigrazione dal Nordafrica proseguirà a questi ritmi. Poi bisognerà fare i conti, visto che ogni agente costa in missione circa 120 euro al giorno in più. Al Viminale in serata si è riunita l’unità di crisi istituita per la gestione dell’emergenza umanitaria presieduta dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, con il capo della polizia, Antonio Manganelli, e i prefetti Rodolfo Ronconi (direttore centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere) e Angela Pria (capo del dipartimento immigrazione e libertà civili). Dall’inizio dell’anno, ha detto il ministro, sono arrivati dalla Tunisia a Lampedusa 21.725 migranti. Sui rimpatri Maroni ha precisato che saranno fatti «nel pieno rispetto di tutte e direttive europee, di tutti i trattati internazionali e con la garanzia che anche per questi clandestini, che sono comunque persone, siano rispettati tutti i crismi della legalità, così come abbiamo sempre fatto». Ma con la Tunisia la partita dei rimpatri è ancora tutta aperta. E Maroni si è scontrato con il commissario europeo Cecilia Malmstrom, secondo cui l’Italia ha molti fondi europei da spendere: «Zero virgola è il contributo europeo» ha replicato il ministro dell’Interno.