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 2011  marzo 31 Giovedì calendario

HALL Michael C. Raleigh (Stati Uniti) 1 febbraio 1971. Attore. Noto per la serie tv Dexter, che gli è valsa nel 2009 il Golden Globe come protagonista di una serie tv-dramma (nomination anche nel 2006, 2007, 2008, 2010) • «Per fortuna, nessuno di noi pensa che un serial killer possa essere un simbolo di igiene morale e civica

HALL Michael C. Raleigh (Stati Uniti) 1 febbraio 1971. Attore. Noto per la serie tv Dexter, che gli è valsa nel 2009 il Golden Globe come protagonista di una serie tv-dramma (nomination anche nel 2006, 2007, 2008, 2010) • «Per fortuna, nessuno di noi pensa che un serial killer possa essere un simbolo di igiene morale e civica. Ma nel caso di Dexter Morgan bisogna fare un’eccezione. Provare per credere la serie Dexter [...]: il personaggio del titolo, come sanno i suoi [...] numerosi fan, è infatti un esperto di analisi forensica (l’esame di hard disk o altri media digitali alla ricerca di tracce di informazioni nascoste, di alterazioni o di cancellazioni in casi di assassinii...) per la Polizia di Miami ma è, allo stesso tempo, un cosciente (lui crede addirittura “coscienzioso”) pluri-omicida, impegnato a eliminare i criminali, o comunque quelli che lui ritiene essere criminali peggiori di lui. Uno strano personaggio che intreccia bene e male, un uomo-accusa, un giudice/boia, un vigilantes che applica la sua giustizia su chi ha osato violare le leggi e magari schivato processi e condanne, un eroe negativo che ha subito trovato ascolti nell’audience televisiva, grazie anche all´applaudita interpretazione di Michael C. Hall [...] già visto in TV con Six Feet Under e al cinema con Paycheck (2003). “Non ho certo pianificato una carriera all’obitorio [...] Sembra proprio che io debba lavorare solo con i cadaveri. Ma per ora sta funzionando. E dopo essermi fatto le ossa con Six Feet Under [...] infilarmi i guanti chirurgici del serial killer per il mio Dexter, è stato come entrare in una seconda natura”. La serie, dal 2006 sulla cable americana Showtime, in cui appaiono anche attori noti come James Remar, Keith Carradine, Julie Benz e Jimmy Smits, parla ingegnosamente della violenza che permea la vita di tutti i giorni e intreccia horror e normalità, giallo a quadretti di vita quotidiana. Fin dall’avvio. La sequenza dei titoli di testa descrive le minuzie dei rituali mattutini di Dexter, dal modo in cui si rade, si passa il filo interdentale, alla maniera in cui frigge sulla padella una fetta di bacon con le uova o divora un’arancia rossa come il sangue: il mattino, cioè come transizione verso la guerra che verrà, nel resto della giornata. La scena successiva vediamo immagini sinistre di coltelli, aghi e siringhe, ascoltiamo il suono inquietante di un trapano... La telecamera ci rivela con sadica lentezza che si tratta nient’altro che di una seduta di Dexter dal dentista. Il sangue e la violenza per questo “giustiziere occulto” sono la normalità. Il suo incarico nella polizia come analista di macchie di sangue gli consente il libero accesso agli archivi dove scova le persone che diventeranno le sue future vittime. “La gente comune ha stipulato una sorta di patto segreto con la società”, spiega Dexter in uno dei suoi frequenti “voce fuori campo”, “Vivi la tua in pace, e la società si occuperà del resto, compresa la tua sicurezza? Ma la società smette di occuparsene prima o poi. Ed è qui che io entro in gioco” [...] Michael C. Hall va fiero del suo personaggio: “La sfida di Dexter è proprio quella di riuscire a rendere sopportabile, se non piacevole, un serial killer. Cosa mai vista al cinema e tanto meno in tv. Vi assicuro che recitare un ruolo così richiede un’energia speciale”. Tra i due volti di Dexter, Michael C. Hall ha fatto le sue scelte: “Mi piace che Dexter sia capace di assumersi le responsabilità del suo lato oscuro. In questo è ammirevole. Non uccide indiscriminatamente. Uccide solo rei e malvagi. Ma nello stesso tempo, la sua ambiguità non gli permette di avere relazioni intime con nessuno o provare emozioni autenticamente umane. Questo è fonte di profonda frustrazione per lui”. Curioso che a dispetto del suo inquietante soggetto, Dexter ha momenti di ilarità, riesce perfino a bilanciare momenti seri di autentico thrilling con altri più faceti, quasi ironici. “Molte delle risate [...] vengono suscitate quando Dexter si dimostra imbranatissimo in certe situazioni. Quando ad esempio pretende di essere una persona normale? Ma qui sta il suo bello: Dexter fa ridere perchè non ha la minima idea di poter far ridere”» (Silvia Bizio,, “la Repubblica” 15/12/2008).