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 2011  marzo 31 Giovedì calendario

«WINSTON? UN BUONO È STATO 10 ANNI A CASA MONTEZEMOLO»


ROMA - Gianni e Patrizia sembrano increduli, perché a quel filippino e a sua moglie avevano affidato le cose più care che hanno: «Prima di prenderlo a lavorare con noi, Manuel Winston, avevamo chiesto le sue referenze a Luca Cordero di Montezemolo, perché in casa sua ci aveva lavorato per dieci anni. Ed erano ottime. Poi gli abbiamo affidato i nostri figli, insomma, di Manuel Winston ci fidavamo». Stanno andando a prendere i figli a scuola, i due coniugi presso i quali lavorava fino a ieri sera il filippino dell’Olgiata: Gianni F. e Patrizia G. lasciano frettolosamente l’appartamento di via San Damaso, alle spalle di via Gregorio VII. Fuori c’è un’insolita agitazione per una zona tranquilla come questa. Una bella coppia, sulla quarantina, una di quelle che possono permettersi due domestici a tempo pieno: lui fa l’editore e discende da una famiglia da sempre impegnata in questo settore.
Escono e chiudono subito la porta del loro appartamento al secondo piano, come se volessero proteggere qualcuno. Dentro c’è la moglie di Winston: piange, non si dà pace. Sono tre anni che lavora in quella casa insieme con il marito. I padroni di casa sembrano molto legati ai due filippini, soprattutto a Manuel. Non potevano crederci ieri pomeriggio quando il comandante provinciale Maurizio Mezzavilla e il colonnello Salvatore Cagnazzo lo hanno arrestato. La signora racconta: «Lo hanno preso mentre passeggiava con mio figlio. Proprio qui sotto casa. Una scena terribile. Lui è stato il primo a meravigliarsi. E’ un uomo buono, ci ha anche aiutati durante alcuni momenti di difficoltà. Crediamo che si tratti di un errore. Sapevamo che era stato indagato, ma poi tutto sembrava risolto con un’archiviazione. Se hanno veramente trovato tracce di Dna è soltanto perché lui abitualmente puliva la stanza della contessa». La signora non crede che Winston stesse per lasciare il paese: «Sua moglie aveva programmato per il sei aprile un intervento chirurgico alla schiena, avrebbero raggiunto solo dopo i loro tre figli che vivono nelle Filippine. Come fanno ormai da quindici anni, non era certo una novità». Winston era conosciuto e stimato nel palazzo. La portiera lo descrive come un uomo molto concentrato sul lavoro, affidabile e discreto. Manuel aveva chiesto il ricongiungimento con i suoi tre figli. Chissà se la più grande, che ha quindici anni e si chiama Alberica, sa che il padre è stato arrestato per il delitto di una contessa romana che porta il suo nome.

Martina Di Berardino