varie, 30 marzo 2011
Salvatore Saporito ????. Viceprefetto, uno degli alti funzionari del servizio Tecnico-logistico del Ministero dell’Interno, sposato e padre, indagato dalla procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza che ha coinvolto anche Finmeccanica, riteneva quell’istruttoria un’onta e ne era così ossessioanto che la nascondeva a moglie e figlia (per pagarsi le spese legali aveva acceso un piccolo prestito i cui bollettini di pagamento lo raggiungevano tassativamente in ufficio e non a casa) e ad amici e colleghi ripeteva di continuo: «Per colpa di quella roba vedrete che mi salterà la nomina di prefetto, dopo aver dato tanto all’amministrazione
Salvatore Saporito ????. Viceprefetto, uno degli alti funzionari del servizio Tecnico-logistico del Ministero dell’Interno, sposato e padre, indagato dalla procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza che ha coinvolto anche Finmeccanica, riteneva quell’istruttoria un’onta e ne era così ossessioanto che la nascondeva a moglie e figlia (per pagarsi le spese legali aveva acceso un piccolo prestito i cui bollettini di pagamento lo raggiungevano tassativamente in ufficio e non a casa) e ad amici e colleghi ripeteva di continuo: «Per colpa di quella roba vedrete che mi salterà la nomina di prefetto, dopo aver dato tanto all’amministrazione. Non mi sono mai fatto raccomandare, ho sempre fatto il mio dovere, e ora?». Mercoledì sera, nell’alloggio di servizio della caserma di Castro Pretorio, scrisse una lettera di scuse ai familiari, poi andò in bagno, si puntò alla tempia la 7.65 che non aveva mai usato prima, e fece fuoco. Serata di mercoledì 30 marzo nella caserma di Castro Pretorio, due passi dalla stazione Termini, a Roma.