VERA SCHIAVAZZI , la Repubblica 29/3/2011, 29 marzo 2011
È L´ORA DELLO YOGA LOTO, CANE E ALBERO TRA I BANCHI DI SCUOLA
Lo yoga entra nelle scuole italiane. E, a quanto pare, funziona meglio del basket e della ginnastica artistica. Offre benefici fisici, ma soprattutto aiuta a concentrarsi e propone ai bambini "difficili" (troppo attivi, ribelli o aggressivi) una strada che potrà portarli a "sciogliere i nodi" e, chissà, anche a diventare degli adulti capaci di meditare. La disciplina indiana, nota già 2000 anni prima di Cristo, può essere praticata a livelli diversi: dalle "asana" (le posizioni di base, ndr) più facili fino, per chi ci crede, all´illuminazione dello spirito. Una volta alla settimana in orario scolastico o addirittura, negli istituti più prestigiosi a Milano, Roma, Napoli e Torino, con corsi per madri e figli. Il protocollo che permette allo yoga di entrare in classe è stato firmato dal Ministero dell´istruzione con le principali associazioni italiane della disciplina orientale già cinque anni fa. A Barletta, in Puglia, è nata proprio allora una delle esperienze più solide d´Italia, quella del circolo didattico "Savio" guidata da Maria Rosaria Dibenedetto, un´insegnante di lettere che a un certo punto della vita ha deciso di tentare nuove strade. Ma anche a Reggio Emilia, negli asili e nelle scuole d´infanzia più premiati del paese, lo yoga viene praticato fin dai tre anni, come accade alla "Filastri": «Non è astratto come potrebbe sembrare - dicono maestre e genitori - è una pratica concreta, che fa bene ai bambini, non li annoia e non li stanca». Così, tra poco, prima a Ragusa (dal 30 aprile al 1° maggio nel seminario promosso da Yogabimbi) poi in un convegno internazionale a Merano (dal 6 all´8 maggio) educatori e specialisti si incontreranno per stabilire linee comuni. «Lo yoga è diventato più "laico" - spiega Guido Gabrielli, direttore dell´edizione nostrana di Yoga Journal, costola del periodico americano - Fino a non molti anni fa, sembrava il patrimonio di pochi adepti. Ora tutti, o quasi, hanno capito che non si tratta di una religione, ma di una disciplina che può dare benefici fisici e di altro tipo. In 4 anni le scuole migliori sono passate da poco più di 600 a 900 e la maggior parte dei giovani laureati si dice interessata a saperne di più, mentre è in crescita il numero di ragazzi, e di maschi, che frequentano i centri specializzati». E nascono organizzazioni come il Rye di Venezia, sul modello francese, che si occupano di bambini: «Lo yoga - dicono - aiuta nel rapporto con i coetanei, nella consapevolezza di sé e del proprio corpo, nella coscienza del respiro, spesso difficile per i piccoli e per gli adolescenti, nella calma e nella concentrazione». Intanto, la disciplina spopola negli Stati Uniti, dove il Wall Street Journal ha dedicato un reportage alle scuole e alle università che, come la Paul Ecke Elementary School in California o le scuole ebraiche newyorchesi At Chabad, dove al tradizionale "om" dello yoga è stato sostituito un più ortodosso "shalom".
Non resta che attendere. Se è vero che le prime a "praticare" sono state le quarantenni italiane anni Ottanta, reduci da una stagione di femminismo rifluita nel privato, figli e nipoti stanno arrivando. Pronti a stendere il tappetino (a casa o nei centri riconosciuti dalla Federazione italiana di Sarzana) e a fare l´albero o il cane, senza chiudere la porta a trasformazioni più profonde.