VERA SCHIAVAZZI , la Repubblica 27/3/2011, 27 marzo 2011
IN VIAGGIO CON PAPÀ, È BOOM DI OFFERTE COSÌ IL TURISMO SCOPRE LE MINI-FAMIGLIE
In viaggio con papà, che guarda con te un vecchio film mangiando patatine sul letto, o che ti lascia fare il bagno in mare anche quando il sole è sceso. Il 60 per cento dei bambini vede così la vacanza a tu per tu con il genitore maschio, una realtà che cresce di anno in anno insieme alle separazioni e che rappresenta una nicchia di mercato interessante per chi vive di turismo. I dati arrivano da Children´s Tour, il salone specializzato nel turismo under-14, e dall´Osservatorio nazionale sul turismo giovanile: nel 2010, sono stati 35.000 i padri soli partiti insieme ai figli. Un segmento che oscilla intorno al 2 per cento, ma che cresce da cinque anni a questa parte. «Le cifre sono ancora piccole ma il mercato le ha già registrate - dice Paola Ragazzini di Iscom Group, la ricercatrice che cura i numeri dell´Osservatorio - E ha cominciato a praticare verso i papà single le stesse politiche riservate alle coppie di genitori: albergo gratis per il bambino che dorme nella stessa stanza, o forti sconti sui pacchetti completi». L´Emilia Romagna, con le sue attrezzatissime sponde, è stata la prima: baby sitter sempre disponibile in spiaggia, lezioni di nuoto, pranzi speciali suddivisi per fasce di età nei ristoranti in riva al mare, seggiolini, salvagenti di tutte le taglie e perfino passeggini. Oltre ai prezzi, naturalmente, sui quali però ormai puntano anche altre regioni: nelle Dolomiti, per esempio, il turismo estivo è a misura di mini-famiglia, con sconti del 30 per cento e oltre per i padri soli e slogan pensati per conquistare chi durante l´anno lavora ed è troppo impegnato per dedicare tempo ai figli. «Queste esperienze a tu per tu tra padre e figli sono molto positive. Occorre essere attentissimi, però, quando nel cerchio si inserisce una persona nuova, la compagna o fidanzata di papà - dice la psicoterapeuta Maria Rita Parsi - È difficile condividere l´estate con qualcuno col quale non c´è mai stata intimità prima, e non è semplice far nascere amicizia con una figura adulta che in nessun caso deve giocare a fare la mamma». «Ma i padri sono attentissimi, forse perché meno abituati a ritrovarsi a lungo con i bambini - rassicura Chiara Rosati, alla guida di bimboinviaggio. com, il portale su cui si cercano le vacanze a misura di piccolissimi - Ormai circa il 20 per cento delle domande e delle ricerche è fatto da uomini, che oltre al prezzo e alla destinazione vogliono sapere che fare una volta arrivati, si informano su musei e parchi acquatici, chiedono se al ristorante dell´albergo il figlio potrà avere i suoi piatti preferiti». Il 31 per cento dei bambini e ragazzi italiani, del resto, è andato in vacanza almeno due volte nel 2009, mentre il 76,3 per cento si è limitato a un solo periodo: sul mare per i bambini, insomma, non si taglia. E, di fatti, il 70 per cento dei papà sceglie questa opzione, anche se contemporaneamente crescono le vacanze (più brevi) nelle città d´arte. Un mare vicino, facile, amichevole. E possibilmente italiano, viste anche le difficoltà burocratiche che ancora deve affrontare un genitore solo con i figli al momenti di espatriare: permessi da firmare, code, trattative con l´ex coniuge. Per vedere l´effetto che fa, ci sono anche le vacanze di un giorno, come il Daddy Day Camp di Genova, una giornata di sport padri-figlie che si tiene in settembre, o Giopà, lo spazio che il comune di Milano ha inaugurato nel 2008 per i weekend e i mercoledì di pioggia. E in Brianza, ad Agrate, i papà possono frequentare anche un corso di cucina.