Nino Materi, il Giornale 28/3/2011, 28 marzo 2011
Ecco gli hotel rosa: accesso vietato ai maschi - Massì, che se ne stiano per i cavoli loro. Le donne sono orgogliose della scelta: «Noi andiamo solo in alberghi dove l’ingresso agli uomini è vietato»
Ecco gli hotel rosa: accesso vietato ai maschi - Massì, che se ne stiano per i cavoli loro. Le donne sono orgogliose della scelta: «Noi andiamo solo in alberghi dove l’ingresso agli uomini è vietato». Le villeggianti, in versione femminista, srotolano lo striscione: «L’hotel è mio e lo gestisco io!». Cos’è, uno scherzo? No, è tutto vero. Provate a cliccare il sito alberghidelledonne e ne avrete la prova. «Siamo alberghi delle donne pensati per le donne. Vogliamo offrire a tutte le donne come te un’esperienza di vacanza ricca di emozioni, ricordi, benessere e relax nelle più belle località d’Italia. Per farti sentire in armonia con te stessa, sempre circondata di attenzioni...». Con una sola eccezione: le attenzioni maschili. No, alle coccole degli uomini le clienti-tipo degli alberghi all pink exclusive (riservati alla clientela in rosa) rinunciano con piacere; anzi, con entusiamo; meglio ancora, in un tripudio di «meglio sole che male accompagnate... ». Dove, ovviamente, il «male» è incarnato da lui: l’odioso maschio. Che- chissà per quale incoffessabile ragione - è consiedaro indesiderabile, manco fosse Jack lo squartatore. Sarà per questo che qui «gli uomini sono banditi anche dallo staff». E sapete perché? «Per toglierele ospiti dall’imbarazzo di aprire la porta in déshabillé quando si riceve il servizio in camera». Insomma, meglio di una barzelletta... Ma non c’è nulla da ridere, considerato che la tendenza ad aprire alberghi riservati alle donne si sta espandendo in tutto il mondo. Si tratta di hotel che non fanno mancare nulla a una signora: dai kit d’emergenza con il make-up alla giusta illuminazione per truccarsi, dal tubino nero «per ogni occasione » ai cibi biologici e dietetici per la colazione; e poi riviste femminili, nécessaire per la messa in piega, trattamenti di bellezza e il piacere di una stanza arredata con «gusto femminile». Già, perché il gusto maschile fa notoriamente schifo... Ma gli «ideologi» degli alberghipersoledonne difendono a spada tratta la loro tesi: «Il nostro obiettivo è far riscoprire alle donne il loro lato più nascosto, quello romantico, coraggioso, passionale... ». Ma «romantico» e «passionale» in che senso, se poi non c’è l’uomo?A meno che... A meno che «romanticismo » e «passione» siano tutte al femminile. Mhhhh, qui gatta ci cova... Ma la «filosofia» degli hotel manfree non si esaurisce qui: «Vogliamo far sentire le nostre clienti libere, senza doveri, impegni o costrizioni. Farle vivere una dimensione di assoluto benessere ». Tutte cose- si sa- assolutamente incompatibili con una eventuale presenza maschile. Circostanza,quest’ultima, di cui i promotori degli alberghi women reserved sembrano essere profondamente convinte: «Nei nostri hotel si respira sempre un’aria di femminilità: dagli arredi delle camere, ai servizi esclusivi e personalizzati, all’attenzione del personale, per farti sentire sempre e al centro dell’attenzione, nel tuo soggiorno al mare come in montagna, in città d’arte come alle terme. Noi ci mettiamo sempre il cuore!» E gli uomini? Solo i soldi, per pagare il conto dell’albergo.