Stefano Montefiori, Corriere della Sera 28/03/2011, 28 marzo 2011
SENZA GAMBE LA TESTIMONIAL DI L’OREAL: «LE MIE PROTESI DISEGNATE DA MCQUEEN» —
Modella, atleta e attrice, Aimee Mullins ricorda quando la texana Jerry Hall, un’altra forza della natura, provò a darle lezioni di portamento, qualche settimana prima delle sfilate per Alexander McQueen. «Scelsi una delle tre fantastiche protesi che Alexander aveva disegnato per me, le indossai e Jerry mi disse "cominciamo, fai qualche passo fino in fondo al corridoio e torna indietro". Erano protesi con i tacchi alti, mai provate prima, mentre camminavo mi sentivo ancheggiare in quel modo così provocante... Alla fine Jerry mi disse: "Non potrei mai insegnare a nessuna a camminare come fai tu. Non provare a cambiare una virgola nel tuo stile". Poi mi mise le braccia sulle spalle e mi guardò dritto negli occhi: "E soprattutto ricorda: tu sei una dea"» .
La bellissima Aimee è nata 35 anni fa, senza l’osso del perone, ad Allentown, in Pennsylvania, città operaia evidentemente abituata a crescere testardi personaggi unici, dal genio del jazz Keith Jarrett alla modella e attrice Amanda Seyfried, che a 25 anni si è appena ribellata ai trattamenti di botox imposti da Hollywood. Aimee è la nuova testimonial — accanto a Beyoncé, Gwen Stefani, Diane Kruger e altre — di L’Oréal Paris, ma potrebbe essere la perfetta donna immagine anche per il grande psichiatra francese Boris Cyrulnik che ha dedicato molte delle sue opere al concetto di «resilienza» , la capacità di sormontare i traumi più drammatici fino a ricavarne una forza sconosciuta ai più fortunati.
All’età di neanche un anno, ad Aimee vennero amputati gli arti inferiori all’altezza del ginocchio. Un inizio non promettente. «I miei genitori hanno avuto l’atteggiamento giusto: fa con quel che hai, sbrigatela. E poi ha contato il crescere in America, un posto dove davvero nasci con l’abitudine a sognare. A sei anni, a scuola, ci chiedevano che cosa volessimo fare da grandi, e tutti a dire presidente, pompiere, campione di football o astronauta, e nessuno a mettere in dubbio che poteva davvero accadere. Io per esempio, volevo essere la prima donna nello spazio, e l’anno dopo ci riuscì Sally Ride» .
Prima di diventare un’icona di bellezza, Aimee è stata una ragazzina ideale per essere vittima dei bulli. Come definirebbe la dose di crudeltà scolastica subita? «Diciamo normale, di sicuro non inferiore a quella degli altri. Ma da adolescenti non va bene niente, ti prendono in giro se sei grassa o magra, con le lentiggini o senza. Io mi mettevo le protesi. Ma ho notato prima degli altri che c’erano ragazze bellissime che nessuno notava, mentre quelle che si atteggiavano a regine della scuola non erano poi granché: tutta una questione di atteggiamento. E quando si creavano dei gruppi che mi escludevano, invece di piangere mi creavo il mio giro di amici. Credo di avere sviluppato presto la caratteristica che rende irresistibili i bambini, e i vecchi migliori: se ne infischiano dell’opinione degli altri, pensano alla loro personalità» .
Aimee Mullins è stata campionessa ai Giochi paralimpici di Atlanta 1996 e primatista mondiale nei 100, 200 metri e salto in lungo. Alla School of Foreign Service dell’Università di Georgetown ha scelto l’italiano come lingua straniera, mentre i compagni preferivano il cinese o l’arabo. «Mi trovo meglio nelle situazioni di nicchia, e ho una passione vera per l’Italia. Quando l’insegnante faceva l’appello era piuttosto divertente, in classe erano tutti italo americani e si sentiva chiamare "Abbagnale", "Esposito"e poi, del tutto fuori luogo, il mio "Mullins"di orgine irlandese. Tutto per potere vedere i film di De Sica, Fellini e Antonioni in lingua originale» . Aimee possiede 12 protesi intercambiabili. Dice che non le piacciono le modelle anoressiche. «Assecondano il desiderio degli stilisti di mettere in primo piano il vestito, fino a diventare gruccette porta-abiti. Io non sono mai stata così» .
Stefano Montefiori