varie, 28 marzo 2011
Libia. Le forze di Gheddafi arretrano, i morti aumentano - A nove giorni dall’inizio dei bombardamenti della coalizione internazionale le forze di Gheddafi perdono terreno
Libia. Le forze di Gheddafi arretrano, i morti aumentano - A nove giorni dall’inizio dei bombardamenti della coalizione internazionale le forze di Gheddafi perdono terreno. Le truppe fedeli al Raìs hanno allentato i bombardamenti su Misurata, città a 200 chilometri dalla Capitale in mano ai ribelli, dopo che i raid degli alleati avevano danneggiato diverse loro postazioni. In una settimana di scontri sarebbero morte 109 persone (la Reuters sabato parlava di 115 vittime accertate), altri 1.300, civili soprattutto, sarebbero rimasti feriti. Gli ospedali, occupati, senza medicine, non riescono a soccorrere chi ha bisogno di cure. Scarseggia anche l’acqua perché Sekket, la città che riforniva Misurata, è sotto il controllo del regime. Da Bengasi sono arrivati nel porto alcuni pescherecci carichi di aiuti. Proprio a Misurata giovedì scorso è stato abbattuto il primo jet libico che aveva provato a violare la no-fly zone. I Tomahawk lanciati dalle navi americane e britanniche hanno distrutto basi militari, armamenti e depositi di munizioni. Secondo il governo libico le bombe degli alleati avrebbero fatto parecchi morti. La Reuters è stata portata in un ospedale della Capitale per vedere le diciotto presunte vittime di un bombardamento. I giornalisti si sono trovati davanti corpi carbonizzati, irriconoscibili. Per i ribelli potrebbero essere «cadaveri presi dagli obitori» o, peggio, «spoglie di detenuti ammazzati apposta nelle carceri». Sabato è tornata nelle mani degli insorti Ajdabiya, città a 160 chilometri a Nord di Bengasi dove le milizie anti-regime erano bloccate da giorni. Nel frattempo gli alleati hanno colpito siti civili e militari di Zliten, città a 160 chilometri da Tripoli, la regione di al Watia e la zona di Tajura, nella periferia est della Capitale. Un portavoce degli insorti di Zawiya ha detto che le milizie lealiste hanno rapito migliaia di residenti e li hanno portati in località sconosciute. Con una mossa che punta chiaramente a rincuorare le truppe dopo lo scoramento per gli attacchi subiti che hanno ridimensionato la loro capacità operativa, il Colonnello ha promosso in blocco tutti i soldati e gli ufficiali dell’esercito. Francesi e britannici hanno fatto capire che Gheddafi rimane un bersaglio. Non si sa bene che cosa accadrà quando la Nato assumerà il comando dell’operazione: alcuni Paesi – Italia e Turchia in testa - non vogliono la scomparsa del Raìs. Anzi, sono già al lavoro per trovargli una via d’uscita.