Opinioni di Paolo Martini, Chi, n. 13, 30/03/2011, p. 177, 30 marzo 2011
«Litigare per noi italiani non è una questione di razze o di appartenenze geografiche, noi litighiamo perché tutti ci stanno sulle balle: il capo del governo, il capo dell’opposizione, l’amministratore di condominio, l’inquilino del 6°, 5°, 4°, 2° e 1° piano (il terzo piano è sfitto), il panettiere, l’idraulico e la professoressa di matematica di nostro figlio, l’omino della seggiovia di Alagna, il casellante della Milano-Venezia, il perito dell’assicurazione, il conduttore di Porta a porta, il direttore del Tg3 e il pescivendolo in fondo alla via…» (Giacomo Poretti, sulla rivista di missionari Popoli, nell’orgia di retorica per i 150 anni d’Italia spiega perché siamo riusciti a litigare anche sulla festa)
«Litigare per noi italiani non è una questione di razze o di appartenenze geografiche, noi litighiamo perché tutti ci stanno sulle balle: il capo del governo, il capo dell’opposizione, l’amministratore di condominio, l’inquilino del 6°, 5°, 4°, 2° e 1° piano (il terzo piano è sfitto), il panettiere, l’idraulico e la professoressa di matematica di nostro figlio, l’omino della seggiovia di Alagna, il casellante della Milano-Venezia, il perito dell’assicurazione, il conduttore di Porta a porta, il direttore del Tg3 e il pescivendolo in fondo alla via…» (Giacomo Poretti, sulla rivista di missionari Popoli, nell’orgia di retorica per i 150 anni d’Italia spiega perché siamo riusciti a litigare anche sulla festa).